Economia

Mediterraneo un mare che unisce, Cisl: “Nuove opportunità per aziende liguri in Marocco”

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Regione. La Liguria è al dodicesimo posto nella classifica delle regioni dove c’è maggior integrazione, la popolazione straniera incide per il 7% e occupa il nono posto per quanto riguarda l’inserimento occupazionale degli stranieri. A maggio 2010 a Rabat Cisl Liguria e Ugtm hanno sottoscritto l’accordo di partenariato sui temi del lavoro, formazione e diritti. In questa direzione stamattina si è svolto il convegno “Meditteraneo, un mare che unisce”, cui hanno preso parte, tra gli altri, Kabbaj Mohamed Larbi, membro dell’Ufficio esecutivo Ugtm, Noureddine Radhi, console generale del Marocco.

“Questa iniziativa non deve rimanere un episodio- ha detto Sergio Migliorini, Segretario Generale Cisl Liguria- ma deve far parte di un percorso di collaborazione che punti a creare sinergie fra sindacati liberi, in quanto la loro presenza è una garanzia di stabilità per tutti i sistemi democratici del Mediterraneo. La prosecuzione di questo percorso dovrà vedere una concreta attuazione dei contenuti previsti dall’accordo di partenariato in modo da consentirci di arrivare alla prossima biennale del Mediterraneo con esperienze realizzate e possibilmente estendibili anche ad altri Paesi che si affacciano da Sud. Non parliamo più di paesi in via di sviluppo ma di paesi che ormai economicamente crescono più di noi. L’estensione di diritti di cittadinanza e del lavoro in questa realtà è lo strumento migliore per tutelare anche il nostro sistema sociale e del lavoro”.

“Ora si rafforza la collaborazione tra i due Paesi e le loro imprese- ha aggiunto Antonio Graniero, Segretario Generale Cisl Genova- ci sono nuove opportunità per le aziende italiane, liguri e genovesi di investire in Marocco, che spenderà nei prossimi 15 anni 5,5 miliardi di euro per il sistema portuale: a conferma dell’espansione del Paese nordafricano. Bisogna investire in queste regioni di sviluppo, dove sono già presenti per esempio i cinesi e alcuni gruppi italiani, tra cui Eni. Sarà interessante la creazione di una sinergia tra i porti liguri e il sistema portuale di Tangeri”.

La popolazione marocchina ammonta ad oltre 32 milioni di abitanti, di cui il 59% della popolazione ha tra i 15 ed i 64 anni, il 38% ha meno di 15 anni ed il tasso annuale di crescita è intorno al 2,4%.
I settori che risultano particolarmente promettenti per le nostre aziende sono quelli dei trasporti (dighe, porti-aeroporti, strade-autostrade), delle telecomunicazioni, dell’energia, delle fonti energetiche rinnovabili, dell’edilizia abitativa (eco compatibilità), del turismo, delle operazioni offshore, della logistica e dell’agroalimentare.

In riferimento al settore della logistica, le Autorità marocchine stanno per finanziare la costruzione di imponenti strutture che offrono un’interessante opportunità di penetrazione per le imprese italiane specializzate nel settore (in tale contesto, si situa l’organizzazione a Casablanca dal 23 al 27 novembre 2010 del primo Salone Internazionale della Logistica -Logistra).
E’ già attivo un buon numero di imprese operanti in vari settori. Ad esempio le commesse che si sono aggiudicate la Pizzarotti S.p.A. e l’Alpi De.Co. s.r.l, impegnate nella costruzione di un tunnel sotto la Medina di Rabat per un valore di 40 milioni di Euro e che dovrebbe essere ultimato entro la fine dell’anno.

Altri operatori italiani sono la Mediterranean Shipping Company e la Contship Italia che stanno lavorando alla bonifica del porto di TangerMed I, mentre la Snam Progetti S.p.A. e la Saipem S.p.A.,entrambe del gruppo ENI, si occupano rispettivamente della raffineria Samir (400 milioni di Euro) e dei lavori del porto di TangerMed II (per 600 milioni di Euro).

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