Genova. Si trova ancora nel piazzale della Questura il pulman con a bordo la tifoseria serba, arrestata nella notte. In questi minuti si sta decidendo dove trasferire i supporter e quando.
Dall’interno del pulman i tifosi mostrano una bandiera serba, la polizia li fa scendere uno alla volta, chi per fumare, chi per prendere un po’ di aria.
“Non voglio essere considerato un tifoso – afferma un ragazzo, appena sceso dal pulman – sono uno studente universitario di Belgrado e preferisco essere definito ‘passante’. Le nostre contestazioni non sono contro l’Italia, ma questa partita era una vetrina internazionale per manifestare contro il regime della dittatura, contro il Gay Pride, il Kosovo e il nostro possibile ingresso nell’Unione Europea, che potrebbe farci cadere in una crisi economica più forte di quella che stiamo già passando. Non siamo di estrema destra, ma nazionalisti”.
Parole fuori dai denti, che attestano come la componente ideologica abbia alimentato le azioni del fronte più estremista dei tifosi arrivati per la partita Italia-Serbia. Inoltre lo studente ha affermato che i fumogeni usati ieri sera in centro prima e allo stadio dopo sono stati comprati al porto di Genova poche ore prima della partita.