Genova. Tensione esplosiva sugli spalti dello stadio Ferraris e la partita si gioca solo per cinque minuti. La festa è stata rovinata dalle intemperanze degli ultras serbi. Già nel pomeriggio e in serata, come documentato sulle nostre pagine, gli animi dei tifosi slavi si erano dimostrati incandescenti. Il clou a dieci minuti dall’inizio del match tra le due nazionali: le schermaglie sulle gradinate e il lancio di fumogeni hanno fatto rientrare i giocatori negli spogliatoi.
Un principio di aggressione anche alla stazione Principe, nel tardo pomeriggio, a danno degli stessi calciatori azzurri che, al momento di salire sul pullman in direzione Marassi, si sono visti assalire con fare minaccioso dai supporter serbi. L’aggressività di frange di tifosi ospiti si era già manifestata per lunghe ore prima dell’ingresso allo stadio, nelle vie del centro genovese, con minacce, provocazioni e insulti a passanti e automobilisti.
Dopo i consueti fischi, i serbi hanno lanciato fumogeni verso l’adiacente gradinata nord, riempita da sostenitori dell’Italia. La polizia in tenuta antisommossa è intervenuta compatta, anche utilizzando gli idranti.
Alla fine, con abbondante ritardo (almeno 40 minuti), le squadre sono entrate in campo. L’esecuzione degli inni nazionali e il fischio di inizio partita, valida per la qualificazione a Euro 2012, non hanno però riportato la tranquillità sugli spalti. Clima surreale all’avvio del match, con la Digos impegnata a parlamentare con i capi ultras. Petardi e fumogeni dal settore dei serbi, circa 1600, non rendevano possibile un andamento normale della partita. E il gioco si è fermato, con gli atleti visibilmente irrequieti.
Le forze dell’ordine hanno eseguito diversi fermi di tifosi della Serbia mentre entravano allo stadio. Almeno tre supporter ubriachi sono stati fermati subito oltre i cancelli e messi sotto sorveglianza. Un’ora prima della gara, i carabinieri hanno fermato un serbo per violenza e resistenza. In via XX Settembre, nel cuore della città, ha lanciato tondini di ferro contro i militari di un battaglione schierato per mantenere l’ordine pubblico; quando è stato avvicinato dai militari ha cercato di aggredirli e colpirli.
I vertici Uefa hanno tentato di far proseguire l’incontro, ma il ct Prandelli ha subito avanzato dubbi sulla possibilità di un confronto sportivo in un clima così ostile e pericoloso. Alle 21,40 è giunta la sospensione per decisione dell’arbitro Thomson. La Serbia dovrebbe subire un 3 a 0: a tavolino. Ma la nazionale di Krasic incasserà molto probabilmente anche le sanzioni della giustizia sportiva.