Genova. I segnali di ripresa economica incoraggiano l’intraprendenza dei liguri e confermano la vitalità del sistema imprenditoriale anche in tempi di crisi. Dopo il buon risultato del secondo trimestre, tra luglio e settembre il saldo tra imprese iscritte e cessate ai registri delle Camere di commercio, è stato positivo.
Sono questi i dati diffusi oggi da Unioncamere, relativi ai movimenti anagrafici delle imprese su tutto il territorio nazionale. In provincia di Genova i dati mostrano nel terzo trimestre 2010 il saldo positivo più elevato negli ultimi sei anni (+ 420 imprese : 1.126 imprese iscritte e 706 cancellate), il che consente di invertire il bilancio negativo del 1° semestre da – 177 imprese a + 243.
Il numero delle imprese attive in provincia di Genova, 71.634 a fine settembre, è praticamente stabile rispetto al settembre 2009. In crescita tutte le forme giuridiche: +153 imprese per le società di capitale, +44 per le società di persone, +219 per le imprese individuali e di + 4 per le altre forme.
A livello nazionale tutti i settori hanno chiuso il trimestre con un saldo attivo dello stock di imprese registrate. Si tratta di un dato di fatto strutturale, perché legato ad una alta e abbastanza stabile natalità delle imprese, che continua a ripetersi dall’inizio degli anni ’80.
Dal punto di vista del saldo trimestrale, il contributo più rilevante in termini assoluti proviene dal settore del commercio, cresciuto di 5.520 unità rispetto alla fine di giugno. Subito a ridosso figurano i contributi dei servizi di alloggio e ristorazione (+4.330 imprese) e delle costruzioni (+4.199). Insieme, i saldi di questi tre grandi aggregati rappresentano il 47,4% di tutto ila crescita registrata nel trimestre. Con riferimento al comparto artigiano, i settori che in assoluto hanno reglistrato la crescita più cospicua sono stati quelli delle costruzioni (+2.544 unità) dei servizi di alloggio e ristorazione (625) e delle altre attività di servizi (605).
Ii termini relativi – e al netto dei settori numericamente meno rilevanti, come l’energia – a crescere di più nel periodo è stato un settore a contenuto “soft” come quello delle attività sportive artistiche e di intrattenimento (+1,23%). A seguire, quello dei servizi di alloggio e ristorazione (+1,15% nel complesso e +1,34 nello specifico dell’artigianato). Significative anche le dinamiche evidenziate dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,97%) e della sanità e assistenza sociale (+0,85%).