Genova. All’ombra della Lanterna il caso Ruby continua a far parlare di se. Pare che la ragazza marocchina, nell’occhio del ciclone mediatico per le sue recenti dichiarazioni, si sia rifugiata in un residence nella periferia del capoluogo ligure, ospite forse, del proprietario di una discoteca dove si esibì come ballerina di lap dance. Inoltre, oggi, è stata indagata per insolvenza fraudolenta dalla Procura della Repubblica presso il tribunale dei minori di Genova, per due corse in taxi non pagate da Genova a Milano. Gli atti sono inviati per competenza territoriale alla Procura dei Minori di Milano.
Intanto la vicenda mediatica eslode con un susseguirsi di interventi e smentite. Innanzitutto i legali di Lele Mora che negano avvisi di garanzia per il loro assistito, segue poi Emilio fede che ribadisce la sua posizione: “Mi pare che dai suoi racconti la stessa ragazza abbia ridimensionato parecchio il mio ruolo e comunque non ho mai fatto nulla, a nessun titolo, che possa configurarsi come un’ipotesi di reato. Quella povera ragazza mi fa pena, l’ho vista una volta sola, ma non mi ha colpito più di tanto, non è neppure il mio genere di bellezza – ha aggiunto Fede – e vorrei esprimere la mia malinconia per una certa informazione che non ha alcun rispetto delle procedure per l’accertamento di fatti”.
Infine, il botta e risposta a distanza con il padre: “Mia figlia è ribelle. Da tre anni non so nulla di lei”, con la controreplica della ragazza: “Io non sono scappata sono stata ripudiata da mio padre. Lui è musulmano, io sono diventata cattolica, così sono andata a fare la cameriera a Catania, poi sono salita a Milano. E’una questione di mentalità – ha concluso – Qui a 12 anni sei considerata ancora una bambina. Mio padre a 12 anni voleva farmi sposare con un uomo di 49”.
La ragazza nega di aver compiuto furti e difende il Premier: “Posso solo ammirarlo, grazie a lui non sono finita sulla strada né a fare lavori indecenti. Mi ha aiutata senza un tornaconto, la gente ha manipolato tutte le mie dichiarazioni. Posso capire che il presidente stia sulle scatole a tanti, ma non è giusto usare me, cambiare le mie dichiarazioni, per colpire lui”.
Il Presidente Berlusconi ha smentito la telefonata in Questura a Milano per far rilasciare la ragazza, e, anzi, si è detto sereno e orgoglioso del suo stile di vita: “Sono un ospite unico, direi irripetibile, gioioso e pieno di vita: amo la vita e le donne – ha detto – Il bunga bunga è una vecchia storiella bellissima di tanti anni fa che voi sapete bene e che mi ha fatto ridere molto. Anche stavolta mi fa ridere molto”.