Genova. Si è svolta stamattina la conferenza stampa sulla difficile situazione dei vigili del fuoco di Genova. “L’organico è carente e questo deriva da una scelta politica che viene da molti anni di inadempienza dell’amministrazione e del ministero – spiega Marco Vedelago, responsabile Usb vigili del fuoco – il soccorso ai cittadini in questa maniera viene in qualche modo a mancare, soprattutto nelle situazioni di crisi e calamità, ma anche quitidianamente perché il personale è sottoposto a una turnistica che non consente di svolgere bene il lavoro”.
“Attualmente i vigili del fuoco in servizio sono 600, ma ne servirebbero altrettanti – continua vedelago – il carico di lavoro è troppo pesante e inoltre, il mancato turover, fa in modo che la nostra età sia sempre più elevata e diventi sempre più difficile svolgere il lavoro in maniera soddisfacente”.
Vedelago ha poi spiegato i problemi affrontati durante l’alluvione: “Abbiamo affrontato due problematiche: innanzitutto si è trattato di un evento calamitoso che forse non ha avuto eguali dal ’70 e poi la carenza di organico che non consente di essere sufficientemente tempestivi – conclude Vedelago – in più abbiamo grossi problemi nello svolgimento delle relazioni sindacali con il dirigente locale”.
Durante l’alluvione i vigili del fuoco hanno lavorato per circa 42 ore consecutive. “Lavorare per così tante ore senza intervalli va al di sopra di qualsiasi regola e il personale non ha più le forze necessarie, con conseguente aumento della possibilità di infortuni – spiega Luca Infantino, coordinatore regionale Cgil – Oggi il problema della carenza di organico non riguarda più soltanto noi vigili del fuoco, ma tutta la cittadinanza. I nostri parametri non sono infatti adeguati ad una città come la nostra, spesso vittima di alluvioni ed incendi boschivi. Invitiamo tutta la cittadinanza a combattere insieme a noi”.