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Genova: presidio contro il “Collegato al lavoro”

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Genova. Il 29 settembre è stato approvato al Senato il Ddl Lavoro e oggi il “collegato al lavoro” passa alla Camera per la definitiva approvazione. “Il testo era stato rinviato alle Camere a marzo, dal Presidente della Repubblica, per i dubbi sulla costituzionalità delle norme sull’arbitrato e sulla conciliazione delle vertenze tra lavoratore e azienda – spiega Cgil Genova – Il testo approvato al Senato, non solo non contiene alcun intervento di cambiamento sui temi dell’arbitrato, della certificazione e del ruolo del giudice del lavoro, ma cassa la norma che consentiva il ricorso all’arbitrato al momento dell’insorgere della controversia, ripristinando di fatto la norma originaria, posticipando la scelta o al temine del periodo di prova oppure trenta giorni dopo l’assunzione”.

“Come già ampiamente sostenuto e dopo le iniziative messe in campo, che avevano portato ad un riesame del provvedimento, siamo ad una riscrittura dello stesso che di fatto, conferma il nostro giudizio – continuano – Ci troviamo di fronte ad una vera e propria controriforma del diritto del processo del lavoro. Il governo e la sua maggioranza, usano la crisi più grave degli ultimi anni per destrutturare il diritto del lavoro italiano, per minare nel profondo i diritti e le tutele dei lavoratori: una scelta pervicacemente portata avanti senza che siano state accolte le modifiche avvenute nel corso dell’iter parlamentare né tanto meno le richieste del Capo dello Stato”.

“In un momento di crisi occupazionale si dà corpo ad una legge ingiusta e sbagliata che colpisce i diritti di tutti i lavoratori, ma in particolare dei giovani senza lavoro, delle donne, degli immigrati e di chi, durante la crisi, ha perso il posto di lavoro.
Continueremo la nostra azione di informazione e mobilitazione – conclude Cgil – Chiediamo di partecipare numerosi al presidio che faremo domani, data della votazione alla Camera, alle ore 17,00 davanti alla Prefettura di Genova in concomitanza con il presidio nazionale che si terrà davanti a Montecitorio”.

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