Genova. Juanito Jimi Espinoza Romero, 43 anni, è stato riconosciuto da uno dei due sudamericani che si trovavano sull’autobus dove sarebbe scoppiata una lite. Romero è l’ecuadoriano accusato di aver ucciso con una coltellata l’eritreo Semere Kidane, di 32 anni, in un bar di via Donghi a Genova, nella notte tra il 16 e il 17 settembre.
Il riconoscimento è avvenuto stamani davanti al gip Massimo Cusatti e alla presenza del pm Ranieri Vittorio Miniati, durante un incidente probatorio. L’ecuadoriano aveva confessato il delitto ma non aveva spiegato il motivo della lite scoppiata sul mezzo pubblico sul quale si trovavano anche due suoi connazionali. Egli aveva affermato che non conosceva Kidane e che, forse perché ubriachi, avrebbero litigato. Aveva anche detto di essersi recato a casa a prendere un coltello da cucina con il quale tagliava le cipolle perché aveva paura di incontrare di nuovo l’eritreo. Aveva raccontato al pm di essersi recato nel bar nei pressi di casa sua, in via Donghi, dove Kidane stava giocando al gratta e vinci e di averlo accoltellato.
Non hanno riconosciuto Romero né l’autista del bus il quale ha riferito che era impegnato nella guida, né i due baristi del locale in cui è avvenuto l’omicidio: entrambi hanno detto di non averlo visto in faccia. E’ stata fissata al 19 novembre la ricognizione dell’altro ecuadoriano che si trovava sul bus e del secondo sudamericano che coabitava con Espinoza.
Sempre davanti al Gip, uno dei due sudamericani che abitava con Espinoza ha riconosciuto due coltelli da cucina: quello rimasto conficcato nel torace della vittima e quello trovato sul marciapiedi, nei pressi del bar dove è avvenuto il delitto. Ha confermato che i due coltelli erano nella casa in cui coabitavano tutti e tre. Alle due ricognizioni erano presenti anche il difensore di Espinoza, avv. Sara Busoli, e l’avvocato di parte civile Alessandra Ballerini che rappresenta il fratello della vittima.