Genova. “Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Fincantieri Giuseppe Bono ad Affari & Finanza di ieri rappresentano un fatto vergognoso”. I rappresentanti di Fiom commentano così l’intervista di Bono.
“Il 27 settembre l’Amministratore Delegato ha firmato con i Segretari Generali di Fim Fiom Uilm l’impegno al mantenimento di tutti i cantieri navali e dei livelli occupazionali ritirando il famigerato Piano Industriale fatto di chiusure e licenziamenti, ma l’11 ottobre 2010 nell’intervista ad Affari & Finanza Bono riconferma quel piano ‘segreto’ smentendo la sua firma – psiegano – Si firmano accordi con il sindacato al mattino e si smentiscono il pomeriggio alla stampa”.
“L’Amministratore Delegato non sembra interessato a costruire un nuovo Piano fatto di investimenti nei cantieri coinvolgendo gli Enti Locali, chiedendo al Governo di utilizzare la Cassa Depositi e Prestiti dove esistono molte risorse, pensare e progettare nuovi prodotti magari in settori nuovi come l’energia (gasiere, chimichiere, offshore, ecc.) o verso il settore traghetti, confermando il crocieristico e difendendo le commesse Freem cancellate dal Ministro Ignazio La Russa – continuano -Cosa ne è stato dei 300 milioni di euro ricevuti dalla ricapitalizzazione di un anno fa? Per cosa sono stati utilizzati visto che non un euro si è visto nei cantieri e nelle sedi?”
Fiom conclude: “L’Amministratore Delegato dopo aver tentato la speculazione in Borsa vuole forse provare quella sulle aree dismesse dai cantieri navali come Riva Trigoso, Castellammare, Sestri Ponente? Sono aree appetibili su cui fare cassa attirando le “golosità” finanziare che non mancano a livello nazionale e locale – dicono – Noi non siamo disponibili a queste ipotesi, vogliamo discutere con l’azionista, cioè il Governo, su un piano di rilancio della cantieristica in Italia difendendo fino in fondo un gruppo come Fincantieri. Nell’incontro del 28 ottobre prossimo con il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani si dovrà discutere di commesse pubbliche e di progetti di rilancio costruendo un nuovo Piano Industriale ed un gruppo dirigente all’altezza dei compiti”.