Chi spaccia droga è sempre più giovane: sono in aumento infatti i casi dei cosiddetti baby-pusher con meno di 14 anni, scelti da persone adulte per spacciare perché non imputabili. I dati sono emersi all’interno del congresso nazionale della Società Italiana di Pediatria, tenutosi ieri a Roma.
In generale, secondo l’identikit tracciato dai carabinieri, gli spacciatori minorenni sono aumentati nel 2009, sono per lo più studenti di nazionalità italiana, che vendono i loro prodotti fuori dai locali. Luigi Mancuso, capitano del nucleo investigativo dei carabinieri di Roma, nella sua relazione ha riportato i dati del 2009 secondo cui gli arresti di adolescenti per reati connessi alla droga sono stati 823, e 1163 i ragazzi segnalati all’autorità giudiziaria.
Complessivamente questi arresti rappresentano il 2,26% delle persone segnalate per reati di droga e hanno registrato una crescita del 3% rispetto al 2008. L’identikit di questi spacciatori vede la preponderanza del sesso maschile, con un 6% di femmine, e di italiani visto che solo il 20% è costituito da stranieri, principalmente marocchini, gabonesi e tunisini.
Un fenomeno concentrato soprattutto al Nord Italia (41,10%), seguito da Sud e Isole (36,89%) e Centro (22%). La maggior parte degli arrestati (54%) ha 17 anni, ma ve ne sono anche di più giovani: il 28% ha 16 anni, il 14% ne ha 15 e il 4% ha 14 anni.