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Cassano, parla il procuratore: “Il giocatore è avvilito”

Cassano

Genova. “Se questo è un modo per liberarsi di Cassano, basta dirlo”. Queste le parole di Beppe Bozzo, procuratore del calciatore barese in merito alla lite tra l’attacante blucerchiato e il presidente Garrone. “Cassano è a pezzi, spiega Bozzo – l’ho sentito molto giù, molto depresso, avvilito. Antonio in questo momento è un ragazzo distrutto. Antonio ha dato tantissimo alla Sampdoria ed è molto legato alla squadra. Però adesso si sente tradito. Io, d’altra parte, ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità per mettere le cose a posto. Sono venuto a Genova, ho assistito personalmente alla telefonata tra Antonio e il presidente Garrone. Quando me ne sono andato per me era tutto sistemato. Francamente mi sfugge la logica delle cose. A meno che non ci si voglia liberare di Antonio. Ma allora farebbero prima a dirlo”.

Il procuratore di Fantantonio, spiega poi perchè il calciatore non sia andato a ritirare il Premio Rete D’argento durante la serata organizzata dal Club “Gianni De Paoli” di Lavagna, assenza che ha dato origine al problema sorto col presidente della Sampdoria: “Voleva stare a casa con la moglie i soldi non sono il problema. Io ero a casa di Antonio mercoledì sera ed ho assistito alla telefonata che lui ha fatto al presidente. Era tutto chiarito, si sono lasciati bene, senza problemi, d’accordo. Evidentemente è successo qualcosa tra la serata e la mattina successiva perché poi sono cambiate le carte in tavola”.

Secondo il procuratore del calciatore il problema potrebbe essere sorto perchè l’attaccante si sarebbe rifiutato di firmare un verbale. “Un documento che non sta nella logica delle cose. Si sono intestarditi su questo documento che andava al consiglio d’amministrazione della Sampdoria. E nel quale il presidente Garrone prendeva atto delle scuse ufficiali e formali del giocatore. Io non mi sono opposto al documento in sé. Mi sono opposto invece al sistema adottato. Hanno detto al giocatore ‘devi firmare senno’ facciamo filtrare la storià”.

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