Genova. Carlo Felice: il momento della consultazione dei lavoratori, decisiva per le sorti del teatro, è arrivato. Da questa mattina, quando il seggio elettorale è stato ufficialmente aperto, circa metà dei 286 dipendenti a tempo determinato, chiamati a deliberare, si sono presentati alle “urne”, per apporre un si o un no sull’ipotesi di accordo siglata ieri tra i sindacati Cgil, Cisl, Uil e i vertici dell’ente lirico. In ballo il ricorso ai contratti di solidarietà per scongiurare la liquidazione coatta e dare così un pò di respiro a lavoratori e azienda che da mesi sono in trattativa.
Un no a chiare lettere, foriero di battaglia, arriva invece dai sindacati autonomi della Fials, da sempre contrari all’accordo e soprattutto all’utilizzo di ammortizzatori sociali. “Già ieri – ha spiegato Nicola Lo Gerfo rappresentante Fials – avevamo diffidato dal ricorrere a una consultazione del genere che altro non è che un referendum mascherato. Stiamo valutando come muoverci sul piano legale, mentre la Fials ha dichiarato lo stato di agitazione nazionale”. Dalla Cisl ribattono seccamente: “Nessuno – ha detto Francesco Grillo, segretario regionale della Fistel Cisl – può impedirci di proporre una consultazione scritta con i dipendenti. Che mi facciamo vedere quale legge lo vieta”.
Le consultazioni comunque continueranno domani, a partire dalle 9. E in attesa di sapere cosa succederà al teatro cittadino, riprende anche la musica. Domenica concerto per la città con pagine di Verdi, Mascagni, Leoncavallo e Brahms.