Genova. Non si dimenticheranno facilmente i fatti accaduti a Genova prima e durante l’incontro Italia-Serbia e ora, in occasione dell’anticipo della giornata di campionato di domani, in cui si affronteranno Milan-Chievo e Roma-Genoa, si teme l’effetto Ivan sulle curve.
Sale il livello di attenzione e soprattutto cresce il timore che gli scontri di martedì possano essere strumentalizzati per rinvigorire le proteste contro la tessera del tifoso. Il portavoce dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, Roberto Massucci ha spiegato che: “Icontrolli saranno più stretti”. Si vuole quindi che quella di domani sia una giornata tranquilla, senza violenza e disordini di ogni tipo, soltanto una domenica all’insegna del sano sport.
In ogni caso si potrebbero aprire due fronti principali: una forte ripresa della protesta contro la tessera del tifoso in un’inedita saldatura tra tifoserie e dall’altro striscioni con scritte o azioni di solidarietà con i serbi. Un’iniziativa di protesta è stata già annunciata all’indomani dei disordini dai supporter del Grifone con un comunicato firmato “Gradinata nord”: “La tifoseria del Genoa senza tessera del tifoso ha deciso di andare sabato a Roma. Riteniamo che il comportamento tenuto nelle precedenti trasferte sia un motivo più che valido per esercitare il nostro diritto di cittadini liberi di poter assistere alla partita, quindi andremo a Roma con i pullman e anche solo fuori dall’Olimpico ma ci saremo”. Tuttavia secondo le informazioni della questura di Genova i numeri degli aderenti alla contestazione sarebbero esigui. Inoltre la squadra giallorossa conta tra i suoi supporter gruppi di ultras storicamente “saldati” politicamente con frange di estrema destra. Di estrema destra come molti dei supporter che compongono le tifoserie serbe della Stella Rossa che martedì hanno messo sotto scacco Genova trasformando la zona del Ferraris in un campo di battaglia.