Genova. Due laboratori teatrali che si incontrano e si intrecciano per far comunicare fra loro realtà apparentemente inconciliabili e molto lontane, come il carcere e la scuola: ne sono protagonisti otto detenuti della Casa Circondariale di Pontedecimo e una terza elementare della Giovanni Daneo.
E’ il progetto, tanto bello quanto sorprendente “L’incontro possibile” curato dal Teatro dell’Ortica con il carcere di Pontedecimo, la direzione didattica Maddalena, il sostegno della Provincia di Genova e la partecipazione della Regione, del Comune di Genova e dei Municipi Valbisagno e Valpolcevera, di cui un vitalissimo e intenso docu-film racconta lo spettacolo che ha concluso un anno di idee, confronti e slanci creativi “Per aprire canali sempre nuovi tra il carcere e la società – dice l’assessore provinciale Milò Bertolotto – e superando pregiudizi e preconcetti, prova a far conoscere davvero la realtà penitenziaria, a vedere coloro che vi sono reclusi non esclusivamente come responsabile di reati, ma come uomini che scontano una pena, conservando però la stessa dignità di persone e diritti che una società civile deve sapergarantire a tutti”.
Il film di questo “Incontro possibile” sarà proiettato, nel corso di una conferenza-presentazione nel salone di Palazzo Rosso martedì 26 ottobre alle 16, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni, del teatro e della scuola (l’assessore Milò Bertolotto per la Provincia, l’assessore Pippo Rossetti per la Regione, l’assessore Roberta Papi per il Comune, il provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Salamone, il direttore della Casa Circondariale di Pontedecimo Maria Milano, i presidenti dei Municipi Valpolcevera, Gianni Crivello, e Valbisagno, Agostino Gianelli, la dirigente della direzione didattica Maddalena – di cui fa parte la Daneo – Michela Casareto, il direttore artistico del teatro dell’Ortica, Mirco Bonomi, il regista del film Sergio Schenone) con le attrici-conduttrici Anna Solaro e Simona Garbarino e i detenuti del laboratorio teatrale.
“Non esiste fuori e non esiste dentro, esiste l’essere. E’ questo il messaggio degli splendidi bambini della Daneo – dice Milò Bertolotto- che sul palco emozionano nella loro ricerca di un luogo per incontrarsi e incontrare gli altri, non importa se dentro o fuori, e lanciano messaggi che Pietro, Sandro, Ercole, Assan, Renato, Josè, Gino ed Essab, gli otto
detenuti del laboratorio, raccolgono di slancio e a loro volta cominciano a raccontare la propria infanzia, quando la vita poi divenuta così aspra e difficile anche per loro era sogno e gioco, e i risultati di questo progetto rendono sempre più trasparenti anche le mura, necessarie, del carcere”.
Molto soddisfatto anche il direttore artistico del Teatro dell’Ortica Mirco Bonomi che dice “Lo spettacolodei bambini per i detenuti e quello dei detenuti per i bambini, ha concluso un lavoro complesso e spesso entusiasmante, in cui l’immediatezza dei sentimenti ha prevalso sulla complessità dei pregiudizi”.