Genova. Giovani, educazione e costruzione della pace, “con la religione come fondamento necessario, per una costruzione dell’uomo, stabile, giusta e pacifica”. Con queste premesse si e’ aperto il convegno internazionale di chiusura del decennio Onu 2001-2010, per l’educazione alla pace e alla nonviolenza per i bambini del mondo, a Palazzo Ducale, organizzato dal LaborPace della Caritas diocesana di Genova e dalla Fondazione per la Cultura di Genova.
“I vescovi italiani hanno deciso che, per il prossimo decennio, il primo impegno pastorale riguarderà la sfida educativa – ha detto Angelo Bagnasco – L’educazione è il modo migliore per realizzare la pace e la giustizia, che è lo scopo della politica. I giovani sono spesso smarriti, i segni di questo smarrimento spesso rimbalzano sulle cronache dei nostri giornali e dal mondo giovanile si assiste una richiesta di educazione, spesso detta esplicitamente, a volte non detta, ma sempre in qualche modo segnalata. Noi adulti – ha concluso il Cardinale nel suo indirizzo di saluto – siamo gravemente responsabili verso le nuove generazioni e dobbiamo rispondere in modo adeguato sia con la testimonianza della nostra vita, coerente con l’ideale del bene, della giustizia, ma anche con il dono della parola, una parola che possa essere illuminante su quello che è il fascino di una vita bella perché buona e se buona costruttrice di pace per tutti e per costruire la pace il modo migliore e’ l’educazione”.