giovedì
15
Giugno
2017

Social comedy all’Archivolto, la quotidianità della onlus che accoglie i richiedenti asilo

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15
Giugno
2017
social comedy
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Genova. Giovedì 15 giugno, alle ore 21.00, nella Sala Mercato del Teatro dell’Archivolto va in scena “Social Comedy – intrigo a via Doganelli”. Promosso dal progetto SPRAR del Comune di Genova in collaborazione con Il Biscione S.C.S. Onlus, ARCI Solidarietà e Associazione Il Ce.Sto per la “Giornata Mondiale del Rifugiato” (20 giugno) è il primo spettacolo teatrale che mostra la quotidianità di una onlus che si occupa di accoglienza ai richiedenti asilo. Un’istantanea pop e molto ironica, che miscela ingredienti che vanno dal giallo alla love-story e introduce al dietro le quinte di un settore molto criticato e strumentalizzato ma di cui non si conoscono bene le caratteristiche. Il teatro si conferma qui efficace strumento di interpretazione di fenomeni sociali complessi.

La storia. Quattro operatori sociali variopinti, un capo donna molto autorevole, un drammaturgo sperduto, un poliziotto gentile sempre al telefono in vivavoce e un’anziana signora (del Ku Klux Klan?) sono i protagonisti, insieme ai rifugiati afgani di cui si parla sempre ma che non si vedono mai, di due giornate ricche di tensioni, colpi di scena, equivoci, incontri, scontri, tragedie annunciate, tragedie evitate. Di cosa si occupano quegli operatori? Cosa ci fa in scena uno che dice di essere l’Autore della commedia? Cosa c’entra poi un’anziana signora razzista? Lo sviluppo della storia risponde via via a queste domande e narra, nel contempo soprattutto di Àhmad, un giovane profugo afgano alla vigilia del fatidico incontro con la commissione territoriale che deciderà se concedergli o meno lo stato di rifugiato. Nonostante l’aiuto di Renzo, uno degli operatori più esperti, non è ancora riuscito a redigere la sua domanda perché cambia versione sui suoi trascorsi, si contraddice. Perché lo fa? Quale mistero si nasconde dietro alle cicatrici che ha sulla pancia? Contemporaneamente gli operatori della onlus si occupano della sistemazione di un appartamento preso in affitto nello stabile di via Doganelli 6, dove abita la terribile e folkloristica signora Devotich, un’ideologa razzista e dove andranno a stare un gruppo di afgani. In “Social Comedy” realtà e fantasia si inseguono senza smarrirsi. Vengono mostrati le attività e le sfide giornaliere di chi opera nell’accoglienza: trovare risposte concrete fra telefoni che squillano sempre o tacciono troppo, riunioni interrotte da emergenze, dubbi, certezze, sbagli e successi, soddisfazioni e dolorose disfatte, amici e nemici, politici seri e politici corrotti o incompetenti, benpensanti, cene etniche …La realtà si declina attraverso episodi di fantasia perché come sempre la finzione, con l’alibi del gioco, restituisce più efficacemente la verità.

Il testo, secondo classificato al concorso Fortunedautore 2016, è stato commissionato all’autore dall’ICS, Consorzio Italiano di Solidarietà – Ufficio rifugiati. La drammaturgia è frutto di un lavoro di confronto con gli operatori dell’ICS attraverso incontri, interviste e presenze nei luoghi di accoglienza. Ogni fenomeno epocale, anche quello apparentemente più destabilizzante come lo spostamento di milioni di persone a causa di guerre e povertà estrema, se visto da vicino e spogliato della sua rappresentazione minacciosa può sorprendere per gli effetti positivi che porta con sé.

Lo spettacolo sarà preceduto, alle ore 17.00 dalla tavola rotonda a cura di Nicola Policicchio e Luca Queirolo Palmas

“Il senso dell’accoglienza, ovvero … e dopo?” e dall’aperitivo a cura del progetto “Nati per soffriggere”, realizzato con il coinvolgimento degli ospiti delle strutture di accoglienza e finalizzato alla valorizzazione culturale delle tradizioni gastronomiche dei richiedenti asilo e rifugiati.

La giornata è stata pensata per “L’Italia che accoglie” programmata da UNHCR e SPRAR in vista della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno 2017) e rappresenta un’opportunità di interazione tra rifugiati, operatori e comunità locali per riaffermare così il valore dell’impegno e della solidarietà.

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