Genova. L’Europa ci ha abituati a viaggiare low cost e a sentirci a casa in tutti i Paesi dell’Unione. Ma il vecchio continente difende le proprie frontiere con acqua spinata e C.I.E. I confini esistono nascosti ovunque: mentre facciamo la spesa, quando ci guardiamo, sfioriamo, evitiamo, nel volto coperto della vicina di casa, negli odori che si incontrano nella tromba delle scale. E quello che c’è dietro una porta, dietro una linea ci fa, da sempre, paura.
Se è vero che siamo tutti biologicamente simili, è altrettanto vero che siamo tutti culturalmente diversi, e provvisti di diversi diritti. Noi siamo forse fatti di ciò che mangiamo, delle nostre esperienze, delle decisioni che abbiamo preso nel corso della nostra vita, di ciò che amiamo, di ciò per cui combattiamo? Che cos’è l’identità? Che cosa significa nazionalità? Che cosa significa cittadinanza?
Su queste riflessioni ci si interroga in Intime Fremde, uno spettacolo italo-tedesco, diretto da Chiara Elisa Rossini, in cui guardare in controluce le paure e i desideri di un’umanità divisa tra il bisogno di appartenere e quello di libertà. In scena tre attrici che vivono in Germania, ma che hanno tre origini culturali differenti, costruiscono barriere e cercano spazi di intimità.
Biglietti a 14 euro, inizio alle 19 (venerdì) e 20.30 (sabato).