Genova. Un parcheggio abbandonato e degradato dietro a un cimitero periferico e autunnale, sulla rete metallica che separa il parcheggio dal resto del mondo stralci di necrologi, di cartelloni pubblicitari e un’insegna con sopra scritto “Divieto di abbandono rifiuti”. Due roulotte e una tenda situate a pochi metri l’una dall’altra ospitano una varia umanità: un ex prete e il fratello sordomuto che vive di espedienti, la sorella convertita all’Islam per amore del marito, un arabo moderato che vende fiori al cimitero, e un ex ricco che ogni mattina esce con l’abito e la ventiquattrore. Così si alza il sipario su Cous Cous Klan, in scena al Teatro Modena.
Dopo Thanks for Vaselina e Animali da bar, la ricerca teatrale del gruppo Carrozzeria Orfeo prosegue con un nuovo lavoro il cui obiettivo è quello di fotografare un’umanità socialmente instabile, carica di nevrosi e debolezze, attraverso un occhio lucido, divertito e, soprattutto, innamorato dei personaggi che racconta.
Uno stile “eccessivo”, quello della Carrozzeria, che, trasformandosi in provocatorio realismo, cerca un divertimento mai gratuito e fine a se stesso: un punto di vista sul presente che non si fa mai imprigionare dalla retorica o da inutili moralismi.
Biglietti da 17 euro, orari spettacoli: ore 19.30 giovedì, ore 21 venerdì.