Spiegazione

Toti: “Siamo al limite della zona arancione, ecco perché tengo chiuse le scuole superiori”

Firmata l'ordinanza che impone la didattica a distanza fino al 16 gennaio: "Ci adeguiamo alle altre regioni"

Generica

Genova. “Siamo in una posizione a cavallo tra giallo e arancione, molto vicini alla linea di demarcazione. Aumentare la pressione in un momento delicato come questo avrebbe potuto incidere sull’Rt”.

Così il presidente ligure Giovanni Toti spiega l’ordinanza, anticipata questa mattina e firmata in serata, che dispone per la prossima settimana la chiusura delle scuole superiori, attive solo con la didattica a distanza. Il documento prevede che “a decorrere dall’11 gennaio 2021 e fino al 16 gennaio 2021 gli istituti di formazione secondaria di secondo grado, statali e paritari, e gli organismi formativi di istruzione e formazione professionale” adottino “la didattica digitale integrata in modo da assicurare il ricorso” a questa modalità “per il 100% della popolazione studentesca”.

Inizialmente le scuole avrebbero dovuto riaprire il 7 gennaio, poi il governo aveva rimandato tutto all’11 in attesa della nuova classificazione delle regioni. Molti altri presidenti avevano già deciso da diversi giorni di rimandare il rientro tra i banchi, ma la Liguria si è adeguata solo oggi. “Questo perché, avendo dati molto vicini allo sconfinamento, cerchiamo di mitigare l’impatto anche in attesa del quadro normativo per la prossima settimana”, ha ribadito Toti.

Gli ultimi dati sul contagio, infatti, non sono così rassicuranti. L’indice Rt attuale si attesta a 1,02 secondo le rilevazioni che Alisa ha inviato al ministero della Salute, ma la Liguria resta in zona gialla perché viene considerato il valore più basso all’interno di un range, in questo caso 0,95, quindi inferiore alla soglia che farebbe scattare la zona arancione. Al momento, invece, sono sopra il livello critico sia i posti letto in area medica (35%) sia le terapie intensive (41%), come già osservato ieri dalla fondazione Gimbe.

Cifre che potrebbero condurre alla zona arancione nelle prossime settimane, anche se Toti per ora non si sbilancia: “Non saprei, non vogliamo fare previsioni. Teniamo regole molto strette, comportamenti molto attenti. Dipenderà dalla capacità di tutti di rispettarle. Se riusciremo a contenere lo scenario eviteremo la zona arancione, altrimenti non sarà un dramma”.

Perché chiudere proprio le scuole? “È una decisione scaturita da una linea di condotta uniforme di pressoché tutte le regioni d’Italia – risponde Toti -. Di fronte a dati minimamente più promettenti per il futuro avrei preferito mandare a scuola il 50% dei ragazzi, ma tenendo presente che il maggiore impatto ce l’hanno famiglie che hanno figli alle elementari e medie è stata la misura più appropriata da prendere”.

leggi anche
Giovanni Toti
Decisione
Dall’11 gennaio Liguria in zona gialla, Toti rinvia la riapertura delle scuole superiori
Vita quotidiana coronavirus mascherine spesa fila poste vecchi
Restrizioni
Ancora un weekend in zona arancione in Liguria, ecco perché potrebbe non essere l’ultimo
Generica
Critiche
Volpi (M5s) contro Toti: “Inaccettabile rimandare la riapertura delle scuole superiori”
primo giorno scuola autobus e istituti
Divisi
Scuola, i presidi genovesi vogliono riaprire ma c’è chi frena: “Giusto aspettare, siamo in guerra”
adolescenti francesca camia neuropsichiatra
L'analisi
Ansia e depressione, i segni indelebili del lockdown sulla salute mentale degli adolescenti
Generica
Ufficiale
Liguria in zona arancione da domenica 17 gennaio, Toti chiude ancora le scuole superiori

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.