Genova. Nessun decreto dal Tar Liguria, per ora, sul ricorso presentato da alcuni genitori e studenti genovesi contro l’ordinanza regionale che, venerdì scorso, rinviava il ritorno alla didattica in presenza per almeno il 50% degli studenti delle superiori.
Tuttavia è più di una mezza vittoria quella incassata da chi aveva presentato l’istanza alla fine dell’incontro di oggi pomeriggio tra i legali delle parti in causa, da una parte la Regione dall’altra due gruppi di genitori e studenti.
Durante l’udienza in tribunale, oltre agli avvocati dei ricorrenti anche quello della Regione e il commissario straordinario di Alisa Francesco Quaglia, è stato trovato un accordo.
“L’udienza della discussione del ricorso in sé è stata rinviata al 10 febbraio – spiega Gian Maria Laurenti, l’avvocato di alcuni genitori e di due studentesse, firmatari di uno dei due ricorsi – e sarà davanti al collegio e non solo al giudice monocratico, a seguito di quelle udienza chiederemo che venga chiarito una volta per tutte il principio di diritto sulla competenza della regione a derogare al dpcm in materia di scuola”.
“Ma – aggiunge l’avvocato – abbiamo ottenuto davanti ai giudici l’impegno da parte della Regione Liguria a non assumere più nuove ordinanze come quella di venerdì scorso, quindi da lunedì le scuole superiori riaprono e, a meno che non dovessimo finire in zona rossa, ma anche in quel caso si vedrà cosa deciderà il governo, non richiuderanno”. I ricorrenti sono soddisfatti del risultato: “Abbiamo ottenuto quello che volevamo nell’immediato e la possibilità di fare chiarezza per il futuro”, conclude Laurenti.
La questione è stata confermata anche dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti durante il punto stampa di questa sera: “Lunedì torneranno a scuola al 50% anche gli studenti delle scuole superiori – ha detto – confermiamo quanto avevamo già anticipato nei giorni scorsi, ovvero che confortati dai dati sui contagi pensiamo alla riapertura degli istituti, oggi abbiamo comunque garantito ai legali dei ricorrenti al Tar che non rinnoveremo l’ordinanza”.