Genova. Bisognerà attendere ancora per avere la decisione del Tar della Liguria sul ricorso presentato da alcuni genitori e studenti genovesi contro l’ordinanza regionale che, venerdì scorso, ha rinviato a data da destinarsi il ritorno alla didattica in presenza per almeno il 50% degli studenti delle superiori.
Il testo depositato dall’avvocato Gian Maria Laurenti chiedeva la sospensiva dell’ordinanza e quindi la riapertura delle scuole. Anche un altro gruppo di genitori, riuniti in un’associazione, ha avanzato la stessa richiesta. E i legali dei ricorrenti, insieme a quelli della Regione Liguria, sono stati convocati per domani, mercoledì, al pomeriggio, per discutere della questione. Solo dopo, quindi, ci sarà una decisione.
Quelli liguri non sono i primo ricorsi per la riapertura: in Lombardia e in Emilia Romagna i tribunali amministrativi hanno recentemente dato ragione ai comitati. Nel caso della Lombardia si è giudicato irragionevole non aprire le scuole di fronte a un rischio solo teorico di assembramenti mentre in Emilia si è contestato il principio dell’intervento della Regione con provvedimenti più restrittivi rispetto alla normativa nazionale.
Nei giorni scorsi il parere del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti era mutato, sul tema, in base anche all’andamento dei contagi. Se in passato il governatore era stato tra i primi fautori della riapertura il più presto possibile, dopo la fine del periodo vacanziero aveva invece assunto un atteggiamento più cauto anche in base all’aumento dei casi positivi al coronavirus in Liguria.
Nell’ultima settimana aveva affermato che sarebbe stato poco coerente da parte del governo imporre la riapertura degli istituti superiori in una regione “arancione” e che sarebbe stato improbabile riaprire non solo il 18 gennaio, ma persino il 25. Ieri però, alla luce di un calo dell’Rt e dell’incidenza, l’ipotesi di una riapertura lunedì prossimo è tornata realtà.