Attacco

Aumento Tari per coprire gli extracosti, Pd: “Disastro ampiamente annunciato”

La Corte dei Conti ha imposto all'amministrazione di far ricadere sulle bollette spese di cui il Comune si sarebbe fatto carico. I dem: "Polvere sotto il tappeto"

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Genova. Il gruppo consiliare del Partito Democratico in Comune a Genova va all’attacco della giunta Bucci e parla di “fallimento” nell’ambito della gestione dei rifiuti. “Quest’anno la Tari per i genovesi aumenterà fino al 20%”, scrive il Pd riprendendo le dichiarazioni del vicesindaco Pietro Piciocchi sul SecoloXIX. La Corte dei Conti ha obbligato il Comune a far pagare in bolletta gli extra costi di Amiu e questo fa saltare l’intenzione dell’amministrazione di non far scattare aumenti.

“Un disastro ampiamente annunciato – dicono dal Pd – considerato che il centrodestra non ha saputo realizzare nulla sul piano degli impianti di smaltimento, e i rifiuti devono essere ancora trasportati fuori regione, con costi esorbitanti ma nel 2017, in merito al debito contratto dal Comune di Genova, l’assessore Piciocchi aveva dichiarato che sarebbe stato restituito in dieci anni senza aumenti di Tari a carico dei cittadini”.

“In questi ultimi tre anni – attaccano i dem – l’amministrazione non ha rispettato alcun impegno previsto nel piano industriale, nessun impianto è stato realizzato e l’unico progettato lo realizzerà Iren, che ne farà pagare l’uso ad Amiu e quindi ai genovesi, la raccolta differenziata in tre anni è salita dell’1,30% (dal 34,22 al 35,52) e ogni anno il Comune paga 500mila euro di multa alla Regione, infine Amiu non ha sviluppato alcun progetto per guidare i processi di economia circolare, nessuna visione sull’impiantistica innovativa e sulle filiere da valorizzare”.

Proprio domattina Amiu, con il Comune di Genova, presenterà i contenuti del piano industriale 2021-2014. Ma intanto il Pd rincara la dose: “La giunta di centrodestra non ha fatto altro che mettere la polvere sotto il tappeto ma la Corte dei Conti ha alzato il tappeto. Ed ora vengono fatti pagare gli extra costi dello smaltimento a tutti i cittadini genovesi”.

La giunta Bucci ha sempre fatto notare che alla base di tutte queste manovre finanziarie c’era però il maxi debito da 185 milioni di euro che il Comune aveva maturato nei confronti di Amiu tra il 2014 e il 2017, quindi sotto il governo del centrosinistra.

Ma dal Pd sottolineano che “il centrosinistra voleva aggregare l’azienda genovese a Iren, come già avevano fatto Torino, Parma, Reggio Emilia e come avrebbe fatto La Spezia, per rafforzare la vocazione industriale di Amiu e per contenere i costi di smaltimento. L’attuale amministrazione, senza alcuna visione, ha fatto campagna elettorale impegnandosi con tante promesse che oggi si infrangono contro la dura realtà. E ora i genovesi pagheranno gli errori del centrodestra. È la certificazione del fallimento delle politiche del sindaco e di questa giunta sulla gestione dei rifiuti”, concludono dal gruppo consiliare PD al Comune di Genova.

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