Genova. “Le imprese non possono sopportare l’aumento della Tari, una tassa che hanno continuato a pagare malgrado fossero chiuse o con attività ridotta al lumicino. Chiediamo un incontro urgente con l’assessore Piciocchi”. Paolo Odone, presidente Confcommercio Genova commenta l’aumento della tariffa indotto da una sentenza della Corte dei Conti.
“Questa tassa – dice Odone – deve essere applicata e pagata sulla base della quantità di rifiuti prodotti secondo il principio comunitario “chi inquina paga” e non sono certo le imprese che producono la maggiore quantità di rifiuti sul nostro territorio e i maggiori costi di raccolta. Vi è quindi una evidente ingiustizia di fondo nella ripartizione di questi costi e ciò produce un grave danno alle nostre imprese”.
Ascom si appella al Comune: “Chiediamo che provveda ai necessari interventi perequativi che adesso sono improcrastinabili. Ci è stato spiegato che il governo non ha dato al Comune alcun aiuto economico per sostenere le spese di questo servizio. Ci risulta tra l’altro che anche Amiu abbia fatto seri studi sull’argomento e che da questi risulti che le imprese stanno pagando il doppio rispetto alla quantità di rifiuti prodotti”.
Il presidente Ascom evidenzia che il problema ricade sugli imprenditori, ma proviene da una “disastrosa gestione pregressa del ciclo dei rifiuti”.
Oscar Cattaneo, vicepresidente Confcommercio Genova, aggiunge: “Probabilmente in passato, per strategie politiche non si è ritenuto di applicare in modo corretto la ripartizione tra famiglie e imprese, ma vogliamo sottolineare che non si tratta di una scelta politica, ma che è la legge che lo prevede”.