Genova. Si va dai microbus accessibili per lo shopping nei vicoli alla concessione di fondi a canone zero per 200 nuove imprese, dalle demolizione dei piani dei palazzi “aggiunti” nel dopoguerra alla creazione di un ostello gestito da persone disabili o a un progetto di co-housing per donne vittime di violenza, e poi contributi per i privati che investiranno in vetrine, facciate, efficientamento energetico, e ancora studentati pubblici, piazze recuperate e la sfida di far convivere residenti e movida.
Dieci ambiti di intervento, ognuno dei quali strutturato su 10 linee d’azione, quindi 100 punti che costituiscono il piano complessivo per la riqualificazione del centro storico di Genova. Il piano, chiamato “Caruggi”, avrà a disposizione 137 milioni e 200 mila euro, la maggior parte dei quali provenienti da fondi europei e per circa 20 milioni dal bilancio dell’amministrazione.
Secondo il sindaco di Genova Marco Bucci l’obbiettivo reale del piano è “aumentare la qualità di vita coinvolgendo in una logica bottom up, dal basso, chi vive, lavora e opera nel centro storico – ha sottolineato durante la presentazione ufficiale degli interventi nel salone di Rappresentanza di palazzo Tursi – mettendo insieme diversi aspetti dal commercio, alla sicurezza, dall’illuminazione alla mobilità”.
E ancora turismo, movida, tempo libero, interventi socio-educativi, pulizia, urbanistica. Gli interventi saranno realizzati entro un minimo di sei mesi e un massimo di 5 anni, negli auspici del Comune. “Questo progetto è il nuovo ponte, speriamo di applicare quel modello Genova anche in questo ambito – conclude Bucci – ma questo progetto finirà male, saranno soldi buttati via, se non ci sarà la collaborazione di tutti, ognuno nel suo campo”.
Il nome e il logo del piano – Caruggi – è stato ideato da Maria Silvia Guagnano, giovane architetto che ha vinto – tra 108 proposte arrivate – la call pubblica lanciata dal Comune qualche giorno fa.
“Sono una genovese acquisita, vengo dal Piemonte e ho sempre visto la città con gli occhi da turista – racconta – ho vissuto nel centro storico degli anni dell’università e quella esperienza e visione personale è finita nell’elaborazione di questo progetto, Genova è una città che ha tantissimi elementi caratterizzanti, il mio lavoro è stato quello di stilizzare i luoghi più significativi del centro storico in modo da metterli insieme”.
Il piano ha visto l’impegno congiunto di tutti gli assessorati del Comune, in sinergia con gli uffici dell’Urban Center, della direzione Urbanistica, del Patrimonio e della scuola Politecnica di Genova. “I primi interventi a essere realizzati saranno quelli in ambito sociale – ha aggiunto il sindaco Bucci – questo grazie alle moltissime associazioni ed enti del terzo settore che hanno collaborato”. Tra le novità un co-housing per donne vittime di violenza e un albergo etico gestito da persone con disabilità, saranno potenziati i servizi di nodi e materna in orario notturno e nascerà un osservatorio per l’immigrazione con i rappresentanti delle comunità di riferimento.
Tra le iniziative del piano per la riqualificazione Caruggi gli interventi dedicati al commercio, per inserire nuove attività e tutelare quelle storiche. Sarà stabilito, su modello di quanto già avviato negli ultimi mesi nella zona di Pré, il canone zero per 200 immobili comunali e privati per una durata di 5 anni. Saranno previsti anche contributi per chi deciderà di installare vetrine antisfondamento al posto delle serrande per garantire illuminazione anche durante gli orari di chiusura. Previsti incentivi anche per i residenti che decideranno di installare infissi antirumore per migliorare la convivenza con la movida. Per favorire ulteriormente lo shopping all’interno della città vecchia arriverà un microbus elettrico in grado di passare attraverso i vicoli.
A livello urbanistico, nel piano Caruggi è prevista la riqualificazione di undici piazze e il recupero dei margini delle mura storiche. Si proseguirà inoltre con il progetto di concessione degli immobili confiscati alle mafie a canone zero per associazioni no profit ed enti culturali, la realizzazione di uno studentato diffuso ed eventuali demolizioni.
“Vorrei che fosse fatta chiarezza una volta per tutte su questo aspetto – spiega il sindaco di Genova Marco Bucci – le demolizioni a cui pensiamo riguardano le cosiddette superfetazioni degli edifici, ovvero quelle parti spurie aggiunte nei decenni e dopo gli anni Cinquanta, con l’obbiettivo di aumentare la luce, tutto questo processo sarà portato avanti in costante dialogo con la soprintendenza e non prenderemo alcun tipo di decisioni da soli”. L’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci ricorda che per intervenire su quel tipo di edifici si potrà utilizzare anche la delibera approvata qualche mese fa e che consente al Comune di agire su immobili degradati e di fatto abbandonati, anche se di proprietà.
I progetti edilizi a partire per primi saranno quelli nella zona di Pré, che sono già in parte pronti ma presto partirà una chiamata ai proprietari privati per dare la possibilità, anche attraverso i bonus pubblici, di effettuare migliorie per esempio sulle facciate e sul piano dell’efficientamento energetico.