Genova. Negli ultimi due giorni 41 classi sono finite in quarantena sull’intero territorio di Genova. E in totale al momento sono 71: significa che il 57,7% dei provvedimenti in vigore è scattato tra ieri e oggi. Sono i numeri, forniti dalla Asl 3, che meglio di tanti altri testimoniano quanto sia stato rapido e potente l’aumento della circolazione del coronavirus, anche tra la popolazione scolastica. Perché fino alla scorsa settimana la variazione giornaliera era sempre contenuta entro poche unità, mentre adesso è quasi raddoppiata.
Ed è anche in base a questi numeri che il sindaco Marco Bucci ha deciso di spingere fortemente sulla didattica a distanza a rotazione con la formula 50/50, richiesta recepita nella nuova ordinanza annunciata da Toti. La maggior parte dei nuovi casi positivi si registra infatti negli istituti superiori, quelli che mostrano la maggior parte delle criticità non tanto tra i banchi quanto fuori dalle scuole. In primis gli assembramenti incontrollati all’entrata e all’uscita, ma anche i viaggi sui mezzi pubblici stipati ben oltre l’80% della capienza prevista per legge. Problemi che avevamo evidenziato tempo fa e che la giunta comunale oggi ha attribuito alla scarsa capacità organizzativa dei presidi.
Gli studenti che a partire da domani seguiranno le lezioni da casa appartengono a 17 classi concentrate nei licei Cassini, Colombo e Champagnat, all’istituto Montale e negli istituti comprensivi Maddalena-Bertani (centro storico), San Giovanni Battista (Sestri Ponente) e Rivarolo. Scuole che ricadono all’interno delle “zone rosse” con la maggiore incidenza di contagi o comunque molto vicine.
Ieri le nuove quarantene erano 24, ancora di più. Dati ai quali si devono aggiungere quelli delle scuole comunali: 4 classi in quarantena al liceo Deledda di via Bertani, 6 al Dis di corso Mentana, 2 al Duchessa di Galliera.
E proprio nelle scuole comunali ora l’emergenza riguarda gli insegnanti. “In questo momento abbiamo qualche difficoltà – spiega l’assessore comunale Barbara Grosso – ma per ora siamo riusciti a sostituire tutti. È chiaro però che la situazione si sta complicando alla luce dell’aumento dei contagi”.
Per quanto riguarda il contenimento del virus, invece, non ci sono preoccupazioni ulteriori: “Negli asili – prosegue Grosso – sospendiamo le bolle nel momento in cui abbiamo la segnalazione del contatto, non attendiamo l’esito del tampone. Questo ci sta aiutando molto”.
Da domani al Deledda molte classi entreranno alle 9, in ottemperanza al nuovo Dpcm. La maggior parte degli istituti, invece, seguendo l’interpretazione che è stata fornita dallo stesso ministero dell’Istruzione, ha deciso di non modificare l’assetto orario attendendo eventuali disposizioni. Che potranno arrivare a breve con specifiche ordinanze regionali dove si registrano le situazioni più critiche.