Genova. “La ministra De Micheli ha detto che è stata solo una narrazione sbagliata, che non c’era nessun problema sulle nostre autostrade. Ci sentiamo arrabbiati, presi in giro e umiliati”. Quelli che escono dalla prefettura sono tutti in giacca e cravatta, industriali e rappresentanti del mondo delle imprese, e quindi non si scompongono più di tanto. Ma la sensazione è che stavolta la frattura tra il governo centrale e il territorio sia di quelle profonde.
Fumata nera, nerissima dopo l’incontro tra la ministra dei trasporti – arrivata a Genova per celebrare la partenza (per la terza volta) dei lavori del nodo ferroviario – e i delegati del comitato “Salviamo Genova e la Liguria” che riunisce oltre 20 associazioni di categoria. Stamattina il corteo simbolico con i camion per le vie del centro, poi il presidio in piazza Fontane Marose, quindi il vertice ristretto “per ottenere risposte certe”, prima di tutto sul risarcimento dei danni. Come no.
“La ministra ha detto che tutto quello che abbiamo vissuto è una nostra invenzione – esplode Massimo Giacchetta, vicepresidente della camera di commercio – perché lei ha le sue sentinelle sul territorio e per loro si viaggiava tranquillamente, pur con qualche rallentamento. E quindi i problemi che abbiamo noi sono problemi che abbiamo anche nel resto del Paese”.
Del resto era stata la stessa ministra in mattinata ad affermare che la situazione “è stata gestita“, e che anzi lei era arrivata addirittura in anticipo da Milano. Considerazioni che hanno fatto andare su tutte le furie industriali e affini. “Dice che nessuno è mai stato in coda dieci ore, come se starcene cinque non fosse un problema. Basta, non ho più altro da dire”, sbotta Giovanni Mondini presidente di Confindustria Genova.
“È sbagliata la narrazione che la Liguria è irraggiungibile, questo ho detto – corregge il tiro De Micheli braccata dai giornalisti all’uscita del palazzo della prefettura – e da oggi bisogna iniziare a dire a tutto il Paese di venire in Liguria a fare le vacanze perché progressivamente questi cantieri si stanno risolvendo”. Già, ma i danni chiesti dalle imprese? “Misureremo gli effetti di questi cantieri con dati oggettivi. Mi è stata chiesta espressamente una misurazione comparativa, quando la avremo valuteremo le conseguenze”.
Risposte che non soddisfano affatto il comitato. “È inaccettabile che parli di narrazione. La merce non arriva a destinazione, le imprese soffrono, il commercio, l’industria sono in difficoltà. Il ministro si è preso la responsabilità di non dare una risposta all’economia ligure e questo è gravissimo”, tuona Giuseppe Tagnochetti di Trasportounito.
“L’unica risposta è stata che il tormento che stiamo vivendo è una narrazione fantasiosa di 25 associazioni di categoria che hanno narrato problemi che non ci sono. Troviamo che sia veramente tutto assurdo. Di fronte alla rispettabilità di un comitato che raccoglie migliaia di aziende sentirsi dire che ciò che affermiamo non ha riscontro oggettivo fa male”, aggiunge Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto.
E adesso cosa succederà? “Si aprirà comunque una vertenza economica – spiega Paolo Odone, presidente di Ascom Confcommercio – sarà una lotta dura, ci vorranno tanti incontri ma riusciremo ad avere quello che ci spetta. Non finisce qui”. Nelle prossime ore il comitato si riunirà per avviare studi specifici sui danni subiti. “A questo punto – chiosa Botta – è una questione di orgoglio”.