Genova. “Se sarò a Genova per l’inaugurazione del ponte? Sì, sperando che ci passino le macchine sopra”. Dopo il tour in valle Stura il segretario leghista Matteo Salvini ha visitato il cantiere del nuovo viadotto sul Polcevera.
Un’altra occasione, in realtà, per pungere il Governo sulla questione Autostrade: “Se il governo non decide sulle concessioni, avremo un ponte con avremo un ponte con un nastro tagliato che sarà un’ottima panoramica sul mar Ligure ma null’altro. Il ponte rischia di rimanere fermo, senza macchine sopra, perché Pd e 5 Stelle stanno ancora litigando”.
La questione preoccupa non poco il sindaco-commissario Marco Bucci, che insieme al presidente Giovanni Toti ha accolto a Genova il senatore ed ex ministro dell’interno: “Abbiamo urgenza di sapere a chi dobbiamo affidare il ponte – spiega Bucci – cioè chi si dovrà occupare della richiesta di collaudo finale. È un problema importante che deve essere risolto perché è un passaggio obbligato”. Altrimenti? “Siamo disposti a prendere le barche e risalire il Tevere con la bandiera di Genova”.
Minacce pittoresche a parte, il sopralluogo al nuovo ponte serve a rimarcare – se mai ce ne fosse bisogno – che “applicare il modello Genova a tutta Italia è l’unica risposta per ripartire dopo il virus“. Ma Salvini teme che “il rosso della Cgil possa bloccare tutto”. Modello Genova significa infatti “azzerare il codice degli appalti”, che è “una boiata che sta rallentando lo sviluppo del Paese. Vorrei sbloccare non solo il ponte, io vorrei gru e cantieri dappertutto”, ripete l’ex ministro.
Il dossier delle infrastrutture, assicura il leader della Lega, “sarà il primo che porterò al premier Conte” durante gli incontri dei prossimi giorni con le opposizioni parlamentari. “Ci sono 700 cantieri fermi, 200 miliardi di lavori, 15 miliardi bloccati su tutte le autostrade italiane, almeno 50mila posti di lavoro in gioco”.