Genova. Circa 200 persone si sono radunate oggi pomeriggio in piazza De Ferrari a Genova per il discorso di Antonio Pappalardo, leader del Movimento Gilet Arancioni. I manifestanti, perlopiù sprovvisti di mascherina, hanno però osservato il distanziamento sociale a differenza di quanto era accaduto lo scorso 30 maggio a Milano.
“Secondo i sondaggi siamo al 15%”, sostiene l’ex generale siciliano all’esordio nel capoluogo ligure come capo del neonato movimento di protesta. Pappalardo ha attaccato il M5s e il centrodestra “finte opposizioni che giochicchiano con le nostre vite”, ha ribadito che “i bambini non si toccano” perché “vogliamo sapere cosa c’è dentro i vaccini” e ha elencato i punti fondamentali del suo programma tra cui il ritorno alla lira e l’elezione diretta del presidente del consiglio e del presidente della Repubblica.
Tra i punti salienti del programma politico del movimento, che a fine giugno si riunirà a Rimini per dare vita ad una federazione nazionale, la revisione del sistema di concessioni autostradali: “Il sistema dei pedaggi così com’è è superato – ha spiegato – soprattutto visto la situazione delle nostre strade, sarebbe necessario fare come in altri paesi, dove si paga una quota fissa annuale, quando si paga. Basta copiare”.
In piazza, sui gradini di Palazzo Ducale dove hanno preso posto il presidente e i coordinatori locali del movimento, sono stati esposti il tricolore e la bandiera di Genova. Alla fine Pappalardo ha annunciato che presenterà in città un componimento musicale dedicato a Cristoforo Colombo.