Genova. Eppure, sarebbe dovuto bastare anche solo il fatto che i suoi studenti di Lettere lo vedessero in continuazione camminare per via Bensa e via Balbi, parcheggiare la sua auto in piazza Bandiera, dare appuntamento ai dottorandi in uno dei tanti bar della zona, e poi spostarsi tra i vicoli e Castelletto, prima di tornare a casa, nelle case popolari a Begato. Perché lavorare, lavorava in centro storico. Ma vivere, viveva in periferia.
Forse è questo il problema. Forse è per questa ostinazione da artista-idealista di non abbandonare mai le sue radici, che il municipio centro Est ha bocciato la proposta di intitolare un piccolo giardino nel centro storico (tra vico Indoratori e vico dei Ragazzi) al poeta genovese Edoardo Sanguineti.
A proporre l’intitolazione – con la dicitura “Giardini Edoardo Sanguineti- poeta e uomo di impegno civile” – il consigliere di Genova Cambia Luca Curtaz, esponente della minoranza in consiglio municipale, supportato dai consiglieri di centrosinistra.
La maggioranza però non ha approvato l’idea. Tra i motivi della bocciatura, tecnicamente, il fatto che l’intitolazione non avrebbe rispettato i criteri di assegnazione perché la persona oggetto della pratica deve aver avuto una “precisa relazione con il luogo e deve avere contribuito al suo sviluppo”.
Certo non è un segreto che il poeta fosse un convinto esponente del partito Comunista, marxista di formazione e di pensiero, e sempre vicino al centrosinistra e alla sinistra, fino alla candidatura alle primarie da sindaco di Genova poi vinte da Marta Vincenzi. Tutte caratteristiche che, sommate al fatto che la proposta sia arrivata dalla minoranza, hanno fatto pendere il centrodestra dalla parte del no. (Qualche settimana fa la stessa maggioranza ha però dato l’ok all’assegnazione del Grifo a un altro “comunista”, vivo e vegeto, il partigiano Giordano Bruschi).
Luca Pastorino, segretario di presidenza alla Camera per Leu, critica la scelta del municipio Centro Est: “La mancata intitolazione deriva dalla scarsa cultura di questa classe dirigente, abituata purtroppo non a parlare in versi come Sanguineti, ma a fare solo becera propaganda su ogni cosa, cercando di annientare un’identità che la città di Genova vi assicuro non perderà mai insieme all’amore per il poeta Edoardo Sanguineti”.