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Regionali Liguria, alleanza M5s-Pd o no? Domani gli iscritti votano su Rousseau

Il quesito chiede di aprire alla trattativa col centrosinistra, ma l'accordo sarebbe pronto ormai da giorni

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Genova. “Sei d’accordo, alle condizioni esposte, ad aprire una trattativa con il Partito Democratico e con altre forze civiche e politiche, per le prossime elezioni regionali in Liguria?”. È esattamente questo il quesito con cui gli iscritti liguri del Movimento 5 Stelle tra domani e dopodomani decideranno sulla piattaforma online Rousseau se dare il via libera all’alleanza col centrosinistra per provare a battere lo schieramento di Toti.

A più di due settimane dall’assemblea al Cap, dove era emersa a gran voce la richiesta di un referendum in rete, è il reggente Vito Crimi a rompere gli indugi sul Blog delle Stelle, l’organo di informazione ufficiale del movimento: votazioni aperte da mezzogiorno di domani, giovedì 5 marzo, a mezzogiorno di venerdì 6 marzo. Ventiquattro ore per verificare l’appoggio della base.

Sul blog “si precisa che potranno votare solo gli iscritti da almeno sei mesi, con documento certificato”. E solo quelli residenti in Liguria. Niente votazione su base nazionale, dunque, a differenza di quanto sosteneva Alice Salvatore, che al momento resta la candidata ufficiale alle regionali.

“Anche per la Liguria è giunto il momento di compiere una scelta, e la affideremo agli iscritti con un voto on line – scrive Crimi -. Una scelta che, anche in questo caso, metta al centro la rinascita e il rilancio di questa splendida terra che, soprattutto recentemente, ha dovuto affrontare grandi sofferenze e difficoltà. Quindi dobbiamo decidere insieme se proseguire il percorso da soli, con il nostro candidato presidente, o se aprirci alla possibilità di realizzare un patto con altre forze civiche e non solo, anche eventualmente rinunciando al nostro candidato presidente a favore di un candidato civico. Ma sempre mettendo al centro i temi, i progetti, le cose da fare, per strappare la regione alla gestione fallimentare degli ultimi anni”.

Lotta al dissesto, zero cemento, stop alle privatizzazioni nella sanità. Questi alcuni dei punti programmatici che il Movimento 5 Stelle mette sul tavolo come condizione per l’alleanza. Ma che l’accordo di fatto sia già pronto lo si evince dai punti più roventi, formulati con tutte le cautele del caso. Anzitutto la Gronda, per cui si propone “la realizzazione del progetto esecutivo secondo gli esiti dell’analisi costi/benefici effettuata dal Ministero Infrastrutture e Trasporti nel 2019, sentiti gli enti locali”, quindi nessuno stop ai lavori ma possibilità di apportare varianti di compromesso. E poi “impegno a promuovere presso il governo nazionale ogni iniziativa volta a revocare le concessioni autostradali ad Autostrade per l’Italia“, partita che naturalmente non competerebbe alla Regione.

In questo senso, insomma, il voto online appare più confermativo che preliminare a una trattativa. Ancora da sciogliere invece il nodo di candidato: senza escludere un ritorno di fiamma per Ferruccio Sansa, che si era in parte chiamato fuori negli scorsi giorni, sono forti le pressioni sul rettore dell’università Paolo Comanducci e sull’avvocato Alberto Maria Benedetti. Non mancano gli outsider come la giovane sindaca di Rossiglione, Katia Piccardo.

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