Genova. Nonostante le misure precauzionali prese in cantiere (controlli della temperatura, monitoraggi, certificazioni) un’azienda fra le più grosse impiegate all’interno del cantiere del nuovo ponte di Genova ha deciso di sospendere temporaneamente la propria attività nell’ambito dell’emergenza Coronavirus. L’azienda è la Cossi costruzioni, valtellinese e quindi lombarda, che, dall’inizio dei lavori, ha impegnato un centinaio di operai soprattutto nel settore del movimento terra e dell’esecuzione di opere in calcestruzzo. “Non ci sono contagiati tra gli operai, ma trattandosi di un’azienda con molti dipendenti che hanno famiglia in Lombardia, questi hanno preferito tornare a casa e l’impresa si è trovata a decidere di sospendere le attività”, ha spiegato il sindaco e commissario per la ricostruzione Marco Bucci.
“La forza lavoro resta garantita dalla turnazione interna dei lavoratori presenti in cantiere e da altri operatori del settore”, spiega una nota della struttura commissariale, ma non si esclude la possibilità che altre imprese subappaltatrici possano seguire l’esempio dei valtellinesi.
L’azienda Cossi era stata salvata nell’estate del 2019 grazie anche a un intervento di Salini Impregilo, parte del consorzio dei costruttori del viadotto Per Genova. Lo stesso Salini, in varie occasioni, aveva più volte ringraziato la Cossi per il lavoro svolto. Le attività di cantiere intanto procedono soprattutto per portare avanti le operazioni propedeutiche al varo della campata da 100 metri tra le pile 10 e 11.
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Intanto da domani inizierà il trasferimento del materiale attualmente stoccato nell’area del parco ferroviario del Campasso. I detriti saranno in parte destinati al cantiere di Ponente, per la riprofilatura delle attuali aree di cantiere, e in parte ad aree di competenza di Autostrade. L’intervento avrà una durata di circa tre mesi.
Al fine evitare la dispersione delle polveri si segnala che il materiale verrà mantenuto umido durante tutte le fasi di lavorazione e coperto durante le fasi di movimentazione. Inoltre, durante i primi cinque giorni di attività, verranno effettuati dei campionamenti ambientali. All’esito di questi primi campionamenti e in accordo con l’autorità competente, verrà valutato come proseguire con i monitoraggi. I tecnici di Ireos lavoreranno dotati di tutti i DPI necessari e idonei per maneggiare il materiale derivante dalla demolizione del ponte e delle case di via Porro.