Genova. Riceviamo e pubblichiamo dalla Asl 3 Genovese una nota relativa all’articolo in cui alcuni medici dell’ospedale Villa Scassi raccontano la drammatica situazione all’interno della struttura.
“Vogliamo rassicurare i cittadini – scrivono dalla Asl 3 – che, seppur nell’eccezionalità dell’evento Covid-19, tutte le situazioni vengono gestite soprattutto anche grazie all’impegno unico ed eroico dei nostri operatori in prima linea che ogni giorno accolgono e si occupano dei pazienti.
Il Pronto Soccorso in questo contesto risulta essere uno dei punti più sensibili proprio perché accoglie tutte le situazioni di crisi e le più complesse che si presentano attraverso flussi straordinari e che vengono non solo monitorati dalla nostra direzione sanitaria ma gestiti in stretta collaborazione con la cabina di regia metropolitana del Diar.
In relazione a quanto rappresentato nell’articolo si specifica che: i pazienti non sono collocati nei corridoi né tantomeno lì lasciati morire. I degenti si trovano tutti all’interno del Pronto Soccorso assistiti e suddivisi in un percorso che differenzia al triage i pazienti con sintomi respiratori.
Si rappresenta inoltre che per disposizioni ministeriali e a tutela della loro salute i parenti non possono accedere in ospedale ma vengono aggiornati telefonicamente dagli operatori per informazioni sullo stato di salute del congiunto. Inoltre le salme non sono abbandonate ma seguono il percorso e i protocolli previsti per la gestione del Coronavirus.
La casistica dei decessi viene inoltre fornita nel dettaglio attraverso un bollettino quotidiano inviato ai media che in relazione alle persone ricoverate è comparabile a quello degli altri ospedali metropolitani e regionali.
Per quanto riguarda i tamponi sul personale sanitario, si aggiunge che gli stessi vengono effettuati e che come da procedura nel caso di esito positivo l’operatore attende il periodo di quarantena prima di rientrare in servizio.