Caos spazzatura

Rifiuti, l’Ato in soccorso di Genova: 6400 tonnellate finiranno alla Spezia, 10mila a Savona

Secondo il Pd il problema è da ricercarsi nel decreto per l'emergenza di ponte Morandi del 26 settembre scorso

spazzatura centro

Genova. “Viste le difficoltà di Amiu in questa fase, oggi l’Ato ha garantito maggiori spazi per conferire i rifiuti della Città Metropolitana: da questo momento alla fine dell’anno, 6400 tonnellate di rifiuti potranno essere conferiti alla Spezia e circa 10mila a Savona”. L’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone fa il punto sulla situazione rifiuti nella Città metropolitana di Genova.

“La disgrazia di Ponte Morandi – aggiunge Giampedrone – ha creato difficoltà anche da questo punto di vista: uno dei due centri di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti di Amiu, quello di Rialto, è proprio sotto il Morandi. Siamo in attesa che l’impianto, che non ha subito danni, venga smontato e ricostruito in altro sito. Naturalmente le attività di questo centro vengono svolte altrove, in porto, ma sono evidenti i problemi di logistica, di traffico e quindi di efficienza e di organizzazione del servizio”.

“I silos sono pieni, la raccolta in affanno – continua Giampedrone – per questo, tramite la collaborazione delle Province di Savona e della Spezia, sono state individuate ulteriori soluzioni per incrementare i quantitativi di rifiuti ricevibili da Genova, alleggerendo la situazione in città”.

Oggi sul tema, il consigliere regionale Pd Pippo Rossetti aveva attaccato duramente l’assessore alla Protezione civile e del presidente e commissario per l’emergenza Toti: “Il decreto del commissario del 26 settembre non coglie l’emergenza e l’urgenza della situazione. Consentire un’attività di stoccaggio su compattatori (scarrabili e/o cassoni scarrabili) per il raggiungimento dei carichi utili per il trasporto, da parte di Amiu, nelle aree di via Ungaretti (Pegli), via Bressanone (Sestri Ponente), via Bartolomeo Bianco e via Adamoli, non è sufficiente. Giampedrone non può ignorare che queste aree già esistevano (con scarrabili). Ma non sono centri di conferimento e quindi alcune persone, sbagliando, scaricano gli ingombranti per strada. Soprattutto i centri citati hanno limiti di capienza e non hanno presse”.

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