Genova. Assegnati a Regione Liguria 36 milioni per la messa in sicurezza delle scuole liguri. Il finanziamento consentirà di realizzare 27 interventi su tutto il territorio regionale: di cui 10 a Genova e provincia, otto in provincia di Imperia, quattro in provincia della Spezia e cinque in provincia di Savona. La Giunta regionale ha stabilito una riserva del 30% dei fondi a favore delle Province e della Città Metropolitana di Genova e del 10% ai Comuni con una popolazione inferiore ai 5000 abitanti.
Gli interventi previsti riguardano opere di adeguamento sismico e antincendio, e costruzione di nuovi edifici scolastici. Saranno 9 le nuove scuole previste destinate a sostituire quelle esistenti e a ospitare scuole primarie, scuole dell’infanzia e scuole secondarie.
Per l’area metropolitana genovese sono stati assegnati 10 contributi per un totale di quasi 14 milioni di euro (13.992.892), alla Provincia di Savona verranno assegnati oltre 5,1 milioni per un totale di 5 interventi, alla Provincia di Imperia 14,1 milioni di euro per 8 progetti e 3,4 milioni di euro alla Provincia della Spezia che serviranno a realizzare 4 progetti.
“Nelle prossime settimane – afferma l’assessore all’Urbanistica ed Edilizia Marco Scajola – verranno ripartite anche le risorse per l’adeguamento antincendio degli edifici scolastici che porteranno i fondi complessivamente stanziati ad una cifra prossima ai 40 milioni di euro. Si tratta solo della prima tranche di finanziamenti a cui seguiranno nei prossimi anni ulteriori risorse sull’antisismica, già promesse dal Ministro in occasione dell’accordo in Conferenza unificata”.
Risale al 1 agosto l’approvazione da parte di Regione Liguria della graduatoria del bando che ha visto la partecipazione di 76 enti locali liguri con 161 progetti per un importo complessivo di oltre 245 milioni di euro.
Rispetto alla programmazione precedente la Regione ha inoltre elevato la soglia massima di finanziamento, da 800 mila a due milioni di euro per le nuove costruzioni e da 400 ad 800 mila euro per gli adeguamenti, stabilendo anche di esentare dal cofinanziamento gli Enti locali con maggiori difficoltà finanziarie (i Comuni sotto i 5000 abitanti e le Amministrazioni province).