Tempi lunghi

Crollo strada in val Varenna, riaperto il collegamento con Lencisa

Il Comitato val Varenna segnala grossi disagi per i bambini, costretti a percorrere un lungo tratto a piedi per andare a scuola

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Genova. La strada che porta da San Carlo di Cese a Lencisa, nel Comune di Ceranesi e che consente di scendere a valle (a Sestri Ponente via Scarpino o in val Polcevera passando per la Guardia) è stata riaperta. Gli abitanti di San Carlo di Cese, magra consolazione, non sono almeno completamente isolati dopo il crollo della strada di collegamento con Pegli.

Per il ripristino della via occorrerà parecchio tempo e questa mattina, il primo giorno lavorativo dopo la frana, gli abitanti si sono resi conto delle difficoltà che dovranno affrontare in questi mesi: “I bambini devono percorrere un lungo tratto a piedi prima di poter salire nuovamente sull’autobus che li porta a scuola a Pegli – racconta Paolo Drago, presidente del Comitato Val Varenna – con la pioggia il disagio è ancora maggiore”.

In sostanza ci sono due mezzi che fanno la spola sin dove è possibile: in basso sino allo slargo in curva dove d’estate si concentrano i parcheggi di coloro che preferiscono il torrente al mare, in alto oltre all’abitato di Carpenara, una distanza notevole, ma obbligata, sono le uniche possibilità per consentire ai mezzi di fare inversione di marcia senza restare incastrati.

“Le dichiarazioni dell’assessore Giampedrone sono a nostro parere sin troppo ottimistiche”, dice Drago, che fa un discorso ancora più ampio: “Ringraziamo per la sollecitudine con cui tutti hanno risposto all’emergenza”, ma occorre che le istituzioni prendano atto delle nostre ripetute segnalazioni sullo stato del nostro territorio. Non si può lavorare solo quando la situazione è gravissima”.

Il Comitato evidenzia lo stato dei versanti: “Abbiamo solo robinie nei boschi, sono piante con radici superficiali, cadono facilmente, mettendo a rischio anche i fili elettrici, com’è accaduto proprio recentemente dopo la bufera di vento, ma sono anche pericolosi perché tengono poco il terreno. Serve un piano sul lungo periodo”.

Da tempo il Comitato segnala anche la trasgressione del divieto di passaggio per i camion superiori alle 24 tonnellate: “Abbiamo monitorato che spesso la strada era percorsa da mezzi oltre le 40-50 tonnellate, è chiaro che era sotto stress. Per questo abbiamo anche chiesto un report sullo stato dei ponti”.

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