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Carige, dopo la presentazione del piano di rafforzamento il titolo non fa prezzo: calo teorico del 48%

Mattinata complicata per la banca che ieri ha presentato la futura emissione di bond, la prospettiva di un aumento di capitale e quella dell'aggregazione

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Genova. Non benissimo la reazione dei mercati in apertura di borsa al piano di rafforzamento di Carige annunciato ieri dal nuovo management della banca. Il titolo stamani non riesce a fare prezzo in Borsa e segna un calo teorico del 48,65%.

Ieri, proprio per evitare reazioni del genere, l’ad e il presidente del consiglio di amministrazione avevano atteso la chiusura delle contrattazioni e per tutta la giornata il titolo era stato sospeso con l’accordo di Consob per evitare movimenti speculativi.

L’annuncio di ieri era relativo – oltre che alla comunicazione dei dati trimestrali con un buco da 189 milioni di euro nei primi nove mesi del 2018 – all’aiuto che arriverà dalle altre banca con il Fondo interbancario e lo Schema volontario che acquisterà un’obbligazione Carige da 320 milioni di euro, la quale in futuro potrà convertita in azioni. Non parteciperanno, per ora, all’operazione i principali azionisti: da Malalacalza, a Volpi a Mincione.

Il cda di Carige e poi l’assemblea dovranno approvare un aumento di capitale per il 2019, che si attuerebbe entro marzo, che dovrebbe essere il preludio all’aggregazione con un’altra banca.

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