Genova. Geniale. Straordinaria, concettualmente innovativa perché narrante storie parallele, viva. Questo e molto altro è la mostra ‘Paganini Rockstar’ allestita negli appartamenti del Doge a palazzo Ducale di Genova e dedicata al più anarchico, virtuoso e moderno musicista italiano: Niccolò Paganini.
La scommessa della Fondazione per la cultura del Ducale è vinta: è dimostrato che Paganini sia stato la prima grande star del rock così come lo è stato il grande chitarrista Jimi Hendrix. Le prove di un parallelismo perfetto sono tutte in questa mostra che apre al pubblico domani e resterà aperta fino al 10 marzo 2019.
La mostra – curata da Ivano Fossati (sua l’idea del parallelismo tra Paganini e Hendrix), Raffaele Mellace e Roberto Grisley (a lui, morto a luglio, è dedicata) mescola installazioni video con i contributi di grandi talenti come Accardo, rockstar come Gianna Nannini, Fossati e Morgan, virtuosi come il grande danzatore Bolle a reperti paganiniani, tra cui uno dei suoi pochi ritratti, i costumi e i cimeli appartenuti a Hendrix per culminare nelle due teche custodite nella Cappella che contengono il celebre ‘Cannone’, il violino di Paganini creato da Guarneri del Gesù e il frammento della Fender Stratocast che Hendrix fracassò durante l’esibizione al Festival pop di Monterey.
La cornice a questo capolavoro di esposizione è il buio: gli ambienti infatti ricevono luce solo dagli oggetti, dall’esposizione, dai fari che concentrano l’attenzione sulle cose mentre la tessitura della tela è la musica di Paganini che pervade le sale in un crescendo come sono i Capricci sanno fare. Otto le sale del percorso che inizia con l’esposizione della piccola statua dedicata a Paganini e firmata da Jean Pierre Dantan che proietta l’ombra (la famosa ‘ombra del diavolo) sulla parete retrostante.
E poi la sala dedicata al talento del genovese, quel talento che crebbe grazie al genio virtuoso di Paganini e quella dedicata alla nascita del personaggio: eccentrico, stravagante, maliardo, satanico. La sala dedicata alla vita d’artista, quella del ‘virtuoso’, quella della Paganinimania, della passione e poi quella dedicata a Hendrix con i suoi costumi, i cimeli e ‘quel’ concerto del 1967 al Monterey pop festival davanti a 90 mila persone che lo trasformò in una leggenda.
Completano l’esposizione il Sound lab e una sezione dedicata alla liuteria. ‘Paganini rockstar’ si trasforma così da mostra a esperienza visiva, uditiva, tattile. Una esperienza da non perdere.