Genova. Roberto Mancini torna nella sua Genova, città nella quale ha vissuto, giocato e vinto, per 15 anni, con la maglia della Sampdoria. Vi torna alla guida della Nazionale italiana, nell’amichevole con l’Ucraina di Andrij Shevchenko.
La Federazione Italiana Gioco Calcio ha scelto di disputare il match a Genova, per stare vicino alle tante persone colpite dalla tragedia del Ponte Morandi.
Il commissario tecnico Roberto Mancini e gli azzurri, con in testa i rossoblucerchiati Criscito, Tonelli, Caprari e Il gigliato Federico Chiesa (l’unico azzurro ad essere nato sotto la Lanterna), nel giorno precedente alla gara, sono arrivati davanti a quel che resta del ponte, crollato il 14 agosto ed hanno deposto una corona di fiori, ponendola accanto a quella portata, poco prima, da una delegazione della nazionale ucraina ed osservando un sentito e profondo minuto di silenzio.
Il trainer, tendendo tra le mani la maglia con il logo “Genova nel cuore”, ha testimoniato la partecipazione dell’intero gruppo alla sofferenza della città: “Non ci sono parole… ma tanta emozione. Siamo venuti per ricordare, in silenzio, le 43 vittime”.
Più tardi, gli azzurri hanno incontrato, a Marassi, le famiglie degli sfollati ed i nove bambini, rimasti orfani: “Abbiamo cercato di dare un minimo di felicità a questi bimbi”, ha detto Mancini, mentre i giocatori hanno donato magliette della Nazionale, personalizzate con i nomi dei rispettivi bimbi.
“Bobby Goal” e “Sheva” affidano, a questi loro giocatori, il compito di cercare di portare almeno un sorriso a Genova:
Italia (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Bonucci, Chiellini, Biraghi; Verratti, Jorginho, Barella; Chiesa, Bernardeschi, Insigne.
Ucraina (4-2-3-1): Pyatov; Karavaev, Burda, Rakitskiy, Matvienko, Sydorchuk, Marlos, Zinchenko, Malinowski, Konolyanka, Yaremchuk.
Niente geopolitica da parte del commissario tecnico, che lascia in panchina “i genovesi” Caprari, Criscito e Tonelli... ma è presumibile che almeno qualcuno del trio possa trovare spazio prima del triplice fischio di chiusura.
Si parte con l’Italia che attacca senza un “vero” centravanti (da “falso nueve” gioca Insigne), ma i tre davanti ci sanno fare “nello stretto” e già al 4°, Bernardeschi impegna severamente il portiere ucraino, che nei primi sette minuti viene chiamato ripetutamente “agli straordinari”, in particolar modo con una super parata su Bonucci, dopo che Chiesa egoisticamente si era fatto deviare un tiro in angolo, invece di assistere Insigne solo davanti a Pyatov.
Al 21° Chiesa, questa volta, pesca il napoletano al limite ed Insigne cerca il piazzato sulla sinistra di Pyatov, ma il pallone lambisce il palo.
Passano due minuti ed è il cagliaritano Barella ad impegnare l’estremo difensore ucraino, che alza la conclusione sopra la traversa.
Alzano il baricentro gli uomini di Sheva ed al 25°, Konolyanka costringe Donnarumma ad una non troppo impegnativa parata a terra, mentre al 27° è Bonucci ad alzare di testa, in angolo, un pericoloso tiro di Marlos… bella partita!
Al 36° giallo per Rakitskiy, per un fallo su un Bernardeschi molto ispirato.
Al 43° grande azione dell’ Italia, con Pyatov che respinge il tiro a giro di Insigne, mentre Barella piomba sulla ribattuta, ma si vede deviare in corner, da un difensore, la conclusione a botta sicura.
Un buon primo tempo, anzi ottimo… il migliore della gestione del “Mancio” e ciò non poteva avvenire che a Genova!
Inizia la ripresa con la pioggia che la fa da padrona e l’Ucraina che fa entrare Tsihanko per Marlos, mentre al 47° Barella si conquista una punizione da posizione interessante, ma Insigne la infrange sulla barriera.
Al 50° Verratti si becca il giallo per una sbracciata.
Al 55° meritato vantaggio azzurro, favorito da un clamoroso errore del portiere ucraino, che si lascia sfuggire in rete un tiro di Bernardeschi, forse addirittura destinato a finire sul fondo.
Subito dopo, alla ripresa del gioco, Immobile prende il posto del goleador, ex gigliato, mentre Stepanenko ha sostituito Sydorchuk.
Al 61° Donnarumma devia in angolo una potente conclusione di Yaremchuk e sul corner l’Ucraina trova il pareggio col minimo sforzo, alla prima occasione in un’ora di gioco… il goal è di Malinovskyi.
L’Italia accusa il colpo e Florenzi, al 70° atterra al limite Konolyanka.
Prima dell’esecuzione della punizione, fuori Verratti… Mancini manda infatti in campo Bonaventura, che vede subito Malinovskyi, sfiorare il raddoppio sul calcio piazzato.
Al 72° esce Konolyanka (per Petriak) ed al 75° anche Yaremchuk (per Kravetz) mentre per l’Italia entrano Pellegrini e Berardi, per Verratti ed Insigne.
L’Italia cerca ancora il vantaggio, ma si è allungata parecchio… e Tsihanko rischia di portare gli uomini di Sheva sul 2-1, con l’Ucraina che sfrutta in contropiede gli ampi spazi concessi dagli azzurri.
All’83° debutta Piccini con l’Italia, entrando al posto di Florenzi.
All’84° grande stacco di Bonucci su cross di Biraghi, ma la sua inzuccata finisce in Gradinata Sud.
All’87°, eccolo il genovese in campo: è Criscito che prende il posto di Biraghi, mentre anche Rakitskiy e Kravetz lasciano il campo a Kryvtsov e Butko.
Finisce 1-1... perché la ripresa non è stata all’altezza della prima frazione di gioco, quando gli azzurri sono mancati di incisività in fase conclusiva.