Palazzo di giustizia

Inchiesta sul crollo del Morandi, consegnati alla procura altri 40 nomi: potrebbe aumentare la lista degli indagati

Nell'elenco della guardia di finanza figure di Anas, Spea e Autostrade che a vario titolo si sono occupate del viadotto tra il 1992 e il 2012

tribunale genova

Genova. Come preannunciato ormai da settimane, si attendeva solo che accaddesse, è stata depositata in procura a Genova la lista di persone che si sono occupate, a vario titolo del viadotto nel periodo compreso tra il 1992 e il 2012. L’elenco, stilato dal primo gruppo della guardia di finanza, è composta da una quarantina di nomi tra dirigenti e tecnici di Autostrade, Spea e Anas.

Da questa lista i pm Massimo Terrile e Walter Cotugno potrebbero individuare ulteriori indagati da iscrivere nelle prossime settimane. Tra i nomi coinvolti anche figure che oggi hanno ruoli al ministero delle Infrastrutture.

Gli investigatori sono risaliti nel tempo per un motivo ben preciso. Nel 1992, infatti, venne eseguito il lavoro di manutenzione sulla pila 11, rinforzando gli stralli di quella parte del viadotto. E a quell’epoca, i poteri di vigilanza spettavano ad Anas a cui, dal 2013, è subentrata la Direzione generale del ministero delle Infrastrutture.

Gli investigatori stanno cercando di capire se quando venne progettato il rinforzo della pila 11, si fosse già a conoscenza dello stato di ammaloramento delle pile 9 (quella crollata) e della 10 e perché non si intervenne all’epoca. Il progetto di retrofitting, ristrutturazione, su quelle pile, infatti, venne deciso nel 2015, quando Aspi commissionò uno studio prima al Cesi e poi al Politecnico di Milano. Il progetto venne approvato definitivamente lo scorso giugno, ma i lavori sarebbero partiti solo molto dopo, e sono mai state previste limitazioni al traffico.

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