Italia-francia

I rischi del digitale sotto la “lente” dei giovani dell’Erasmus+

Giovani era sua genova

Genova. Analizzare i rischi, le opportunità e la normativa, segnalando eventuali carenze o indicando possibili correzioni, legate all’applicazione del digitale e degli “oggetti connessi”. È questo l’obiettivo di quaranta ragazzi italiani e francesi, tra i 16 e i 22 anni, che saranno a Genova da oggi pomeriggio fino a venerdì nell’ambito di un progetto europeo finanziato dal Programma Erasmus+.

Si tratta della fase finale del progetto “What about our virtual world?”, iniziato nel 2016 con un partenariato tra l’associazione francese Viramonde di Montpellier e il Circolo Arci SolidEre di Genova, che in questi tre anni ha visto i giovani coinvolti confrontarsi sia tra di loro sia con amministratori e politici a vari livelli, dato che questo particolare bando del Programma Erasmus+ prevedeva proprio un dibattito giovani/decisori. 

Durante le varie fasi del progetto, è stato possibile organizzare il lavoro su quattro grandi sotto-tematiche (lavoro, salute, stalking via social e comunicazione). Sono stati inoltre elaborati alcuni questionari, diffusi poi nelle scuole medie e superiori dei rispettivi territori, permettendo di coinvolgere diverse centinaia di altri ragazzi.

In questa settimana genovese, i giovani partecipanti faranno il punto del lavoro svolto e indicheranno spunti per un possibile lavoro futuro. Visiteranno inoltre l’ETT, l’azienda di Sestri Ponente all’avanguardia nelle soluzioni digitali e virtuali. Giovedì 25 ottobre infine, le conclusioni del progetto verranno presentate ai rappresentanti delle istituzioni liguri in un incontro programmato in Regione.

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