Genova. “Ho intenzione di rinunciare ai 200 mila euro previsti dal decreto per l’incarico di commissario straordinario, ma bisogna capire se è possibile, quando ne sarò certo lo annuncerò pubblicamente”, così il sindaco di Genova a margine della presentazione della partita amichevole tra le nazionali di calcio di Italia e Ucraina del prossimo 10 ottobre allo stadio Luigi Ferraris. “Se potrò, rinuncerò al compenso – ha detto – mantenendo naturalmente quella che sarà la copertura assicurativa prevista, in passato mi è capitato di trovarmi in situazioni simili ma ho scoperto solo dopo che non era possibile rinunciare”.
La squadra del commissario: ingegneri, esperti di diritto amministrativo, tecnici, insomma. “Il primo impegno da commissario è costruire un team di lavoro efficiente che possa servire per raggiungere gli obbiettivi, – ha continuato Bucci – dopodiché dobbiamo continuare il confronto con il governo per valutare i ritocchi da apportare al decreto e dopodiché iniziamo a parlare con le aziende che possano ricostruire il ponte, capire chi vuole lavorare, come vuole lavorare, mettere assieme i progetti, entro qualche settimana potremo avere qualche dettaglio in più su quale progetto e quale tipo di ponte sarà realizzato”.
Bucci si dice pronto a incontrare le aziende che si faranno avanti. “Ora ho anche la penna adatta per firmare i contratti”, ha scherzato mostrando la penna ufficiale della nazionale di calcio donata dal direttore della Figc Michele Uva. “Il decreto lascia molta autonomia ma pone anche diversi paletti, io voglio togliere alcuni di quei paletti, in particolare per quanto riguarda la ricostruzione del ponte, l’esclusione di Autostrade è una decisione del governo e come commissario devo fare quello che il decreto stabilisce – continua Bucci – Ma ci sono imprese italiane che non hanno mai avuto nulla a che fare con il ponte Morandi e che devono avere la possibilità di giocare la loro partita“.
Bucci conferma: 12 -16 mesi per demolire il viadotto e realizzarne uno nuovo. “Ed è vero, preferirei evitare al massimo le esplosioni, anche se l’abbattimento della pila 10, quella sopra le case, sarebbe molto più veloce se effettuato con microcariche”. Il sindaco non ne fa una questione tecnica ma simbolica: “Vedremo tutte le offerte delle aziende che proporranno il progetto, ma io credo che vedere delle altre macerie, per la citta’, possa dare un’impressione poco simpatica, possa fare passare un messaggio poco corretto, ma le scelte tecniche le faranno i tecnici”. Il sindaco ha confermato che continuera’ a incontrare gli sfollati di via Porro e via Campasso ogni martedi’.
Sul tema dei monitoraggi, imminente la riapertura della via 30 giugno, la strada di sponda destra lungo il torrente Polcevera. “I sensori ci dicono che siamo a posto – ha affermato Marco Bucci – quindi non appena il gip darà il via libera possiamo bonificare e aprire la strada, per i monconi sulla parte est invece ci serve ancora un po’ di tempo per capire come muoversi”.