Genova. Il gip Angela Nutini ha dato l’incarico ai periti Giampaolo Rosati del Politecnico di Milano, Massimo Losa dell’Università di Pisa e Bernhard Helsener dell’università di università di Zurigo per svolgere le operazioni peritali relative al primo incidente probatorio relativo al crollo del ponte Morandi.
I periti hanno chiesto 60 giorni di tempo per svolgere le operazioni. Il primo sopralluogo in contraddittorio è stato fissato presso il deposito Amiu di Campi. Come spiega l’avvocato di parte offesa Andrea Martini (difende i parenti della famiglia Robbiano) “difficilmente fino al termine delle operazioni peritali sarà pensabile modificare lo stato dei luoghi e quindi procedere alla demolizione e vista la complessità del tutto 60 giorni potrebbero non bastare, anche se non sono un tecnico”.
Nel corso dell’udienza di questa mattina oltre alle 145 parti offese, vale a dire parenti delle vittime e i feriti del crollo è stata ammessa come parte offesa il Codacons a tutela degli interessi della collettività.
Come era già stato spiegato dal procuratore capo Francesco Cozzi invece gli sfollati o chi ha persone beni come le automobili è considerato “parte danneggiata” e potrà entrare nel processo sono al termine dell’udienza preliminare come eventuale parte civile.
Tra le istanze presentate dagli avvocati, da difficilmente praticabile quella di velocizzare le pratiche dell’appello: per espletarle stamani ci è voluta un’ora e mezzo di udienza, tempo prezioso che tuttavia a causa del legame indissolubile tra codice di procura penale e burocrazia non pare possa essere ricalibrato.