Genova. Fincantieri e Italferr non avrebbero le certificazioni necessarie per costruire il nuovo ponte sul Polcevera.
A rivelarlo un articolo la rivista “Edilizia e Territorio”, del gruppo editoriale de “Il Sole 24 ore”, che mette in evidenza la mancanza delle apposite “Attestazioni Soa”, che, come previsto nel vigente codice di appalti, certifica la capacità di realizzare opere pubbliche: stiamo parlando della categoria OG3, quella per “strade, ferrovie, ponti e viadotti”.
Italferr, più volte citata in questi ultimi giorni, appartenente al gruppo Fs, è la società di ingegneria con il fatturato più alto in Italia, ma si occupa solo di progettazione, mentre Fincantieri, da subito individuata come “mano operativa” dal commissario per l’emergenza Giovanni Toti, possiede solamente le categorie OG7 (opere marittime e dragaggio), OG11 (impianti tecnologici) e OS18-A (componenti strutturali in acciaio), e non la OG3 (strade, autostrade, ponti e viadotti).
Il settore infrastrutture dell’azienda, nato da poco, conta pochi dipendenti – secondo quanto riportato da “Edilizia e Territorio”, nei fatti al momento è solamente un’impresa di “carpenteria metallica”, che realizza in fabbrica e installa mega-componenti metalliche di ponti, opere marittime, hangar industriali, come partner di general contractor di costruzione, senza però poter realizzare in proprio ponti e infrastrutture.
Nel cosiddetto “Decreto Genova”, come è noto, è stato stabilito che la ricostruzione potrà essere in deroga delle normative, ma la necessità di avere determinate certificazioni deriva dal quadro normativo europeo al quale sarebbe vincolato anche il provvedimento pensato a Roma per il capoluogo ligure. Un “dettaglio” che sembra essere “sfuggito” a molti, da Giovanni Toti in giù.