Genova. Due squadre dai valori simili. Concordano Pioli e Giampaolo al termine del pareggio per 1-1, due squadre che se la sono giocata sino all’ultimo. Pioli in conferenza stampa ha anche commentato l’omaggio alle vittime del ponte Morandi fatto dalla squadra nel pomeriggio: “Era doveroso portare un tributo, è stato molto toccante, vederlo dal vivo è un’altra cosa”.
Tornando al match, a cui hanno assistito anche Roberto Mancini, Walter Zenga e Ivan Juric: “La Sampdoria – dice il mister blucerchiato – ha fatto una grande partita quando è stata in svantaggio. Non ha perso la consapevolezza di poterla metterla a posto, è stata dura, sono contento, la prestazione è stata di ottimo livello”.
La Fiorentina ha fatto un primo tempo di grande intensità, fisico, andando a prendere a uomo i giocatori blucerchiati, rendendo difficile il palleggio, ma la squadra è rimastra fredda, non perdendo equilibrio anche Sala, che – pur ammonito – ha avuto la fiducia di Giampaolo: “Gli ho detto chiaramente che non sarebbe stato sostituito, anche se sicuramente è stato discusso nel primo tempo, ho rischiato anche l’eventuale cartellino rosso, chi gioca lo sa, si perde autostima quando si è ammoniti, ma lui è cresciuto nella ripresa e anche Murru dall’altra parte ha giocato bene”. Secondo Giampaolo è stato questo ad arginare la vivacità di Chiesa, imprendibile nel primo tempo.
L’anno scorso è mancato qualche pareggio in trasferta, mentre lo score in casa era stato straordinario. Questo pareggio, per come è maturato, è comunque prezioso.
Il pubblico non era quello delle grandi occasioni, tanti i vuoti in gradinata Sud dopo l’appello della Federclub a disertare lo stadio per protestare contro l’orario sfavorevole per la viabilità, già provata, genovese: diecimila i presenti. “Ringrazio chi è venuto, per l’attaccamento alla squadra, in ogni caso rispetto le posizioni di tutti“.
Caprari, Praet e Andersen? “Sono giocatori forti, l’ho sempre detto, anche quando Caprari aveva sbagliato qualche partita, ha i numeri, così come Andersen, lo alleno da un anno e ho deciso di puntare su di lui”.
Ora c’è pochissimo tempo per recuperare, sabato sera c’è l’Inter: “Spero che i miei giocatori mangino parecchio, carboidrati e proteine, siamo una squadra agile ed esplosiva, non resistente”. Sul proseguio del campionato non si sbilancia: “I margini non li conosco, quattro partite sono poche, ma siamo cresciuti dall’inizio, anche per integrare i giocatori nuovi c’è bisogno di tempo, l’importante è pensare a una partita alla volta”.