Genova. Potrebbe arrivare oggi pomeriggio il pronunciamento del giudice del tribunale di Genova Lorenza Calcagno, chiamata a esprimersi su una questione dirimente per quanto riguarda il futuro di Carige che giovedì sarà in assemblea per nominare il nuovo cda.
Qualche settimana fa Vittorio Malacalza (che detiene il 27,5% delle quote) ha presentato un esposto al tribunale di Genova teso a impedire la presentazione della lista Mincione-Volpi-Spinelli (azioni complessivamente al 15,2%). L’udienza si è svolta sabato ma il giudice si è riservata qualche giorno per decidere.
Secondo Malacalza la lista non è legittima perché non ha l’autorizzazione della Bce necessaria a chi superi il 10% delle quote, alleandosi. Anche Bankitalia, nei giorni scorsi, ha sollevato con una lettera lo stesso rilievo. E la Consob, l’autorithy sulla finanza, ha chiesto alla Pop 12 di Mincione di integrare il prospetto di sollecitazione delle deleghe sottolineando l’esistenza del patto con gli imprenditori liguri Volpi e Spinelli.
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Mincione & Co. supportano, di fatto, l’amministratore delegato attuale, Paolo Fiorentino, e quindi anche l’ipotesi futura di una fusione con istituti di credito più grandi, per rafforzare la posizione della banca.
Giovedì all’assemblea potrebbero partecipare tra le 600 e le 700 persone in rappresentanza di circa il 70% del capitale.