Genova. Due cuori e una scritta semplice quanto straziante. “Sono molto triste”. Sullo sfondo il disegno stilizzato del ponte Morandi interrotto dal nulla, il cielo sopra e il fiume sotto, firmato da una bambina, Kristel, 7 anni, sudamericana, testimone di una delle più grandi sciagure a cui Genova abbia mai dovuto fare fronte.
E’ il padre, Robert, che racconta com’è andata. La famiglia abita in uno dei palazzi che sono stati fatti evacuare e oggi è ospitata al centro civico Buranello.
“Ero sul poggiolo di casa e stavo facendo dei lavori – dice – quando ho visto un forte lampo, e tutto ha iniziato a tremare, e il ponte è crollato davanti ai miei occhi”.
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Ad accorgersi del crollo anche i suoi bambini. “I miei figli erano nelle loro camere da letto e si sono spaventati tantissimo, la bambina piangeva, urlava ed era molto triste”. E allora, due giorni dopo, il disegno per esorcizzare, per capire, per calmarsi in un momento in cui si è lontani da casa e dalla propria cameretta.