Genova. “Questo abbraccio di Genova è stato un gesto commovente che ricambiamo. I Vigili del Fuoco, come hanno dimostrato anche in altre occasioni, sono vicini alla gente e si dedicano con passione a questo lavoro così difficile. Abbiamo, in qualche modo, fatto non solo un lavoro tecnico ma anche cercato di intervenire su una ferita aperta del paese”. Così il prefetto Bruno Frattasi, capo dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco, ringrazia la città per il lungo applauso tributato durante i funerali di stato.
“Abbiamo sentito questo abbraccio caldo, forte, di Genova, e ne andiamo veramente fieri e e orgogliosi e lo ricambiamo. Affido a voi il ringraziamento pubblico a questa città che ci ha riservato un’accoglienza magnifica e per questo lungo applauso che va a tutti gli appartenenti al corpo”.
I vigili del fuoco lo stanno ricambiando con un grandissimo impegno sul territorio che sta vedendo, in questi giorni, una media di circa 340 operatori impegnati sul luogo della tragedia e con un centinaio di mezzi. “Ora le nostre attività di soccorso propriamente dette – prosegue – ovvero quelle di ricerca persone, sembrano essere verso la conclusione”.
[tag name=”crollo ponte morandi”]
Da parte del capo dei vigili de fuoco, arriva però anche un appello alle istituzioni per il mantenimento dell’integrità del corpo. “Pensando a Genova, come a Rigopiano, lo scorso anno, abbiamo dimostrato che sappiamo mobilitare centinaia di persone in brevissimo tempo, poche ore, facendoli convergere sui luoghi del disastro. Credo che solo un’organizzazione nazionale sia in gradi di fare questo”.
“Qui hanno operato vigili del fuoco lombardi, toscani, veneti, tutti con lo stesso tipo di formazione e di impostazione professionale. Hanno lavorato, fianco a fianco, condividendo la stessa cultura e l’uso dei mezzi professionali, grazie a una preparazione uniforme. Si tratta di un grande valore aggiunto per il sistema dell’emergenza nella ricerca persone – conclude – che pochi altri paesi hanno. Questo porta un elemento di riflessione sul mantenimento del nostro organismo nazionale”.