Genova. “Preghiamo per Genova, la Superba saprà rialzarsi con fierezza, la nostra Genova, la Zena, che in arabo significa la bella, che è nei nostri cuori”. Così l’imam Mohamed Nour Dachan, presidente onorario dell’Ucoii ha parlato durante i funerali di stato delle vittime di ponte Morandi. Al termine della cerimonia officiata dall’arcivescovo Bagnasco si è svolto un momento di preghiera per Marius Djerri, 28 anni, e Admir Edy Bokrina, 32, albanesi e di fede islamica. Entrambi, al momento del crollo, si trovavano sopra il ponte in direzione di Rapallo dove avrebbero dovuto iniziare un turno di lavoro come addetti alle pulizia.
Il discorso dell’imam, almeno nella sua parte tradotta in italiano, ha strappato un commosso applauso al pubblico. Applauso partito dagli amici e familiari dei due ragazzi e in pochi istanti propagato a tutta la fiera di Genova in un momento di comunione tra religioni e culture di cui, forse, si sentiva più che mai il bisogno.
“Le comunità islamiche di Genova, della Liguria e dell’Italia intera pregano perché la pace sia con tutti voi, che il signore protegga l’Italia e gli italiani”, ha proseguito il religioso.
“Il crollo di un ponte che sia fisico o metaforico- ha detto il rappresentante della comunità islamica- provoca sempre un gran dolore: due punti che non si toccano più e portano via per sempre le vite di tante persone. Il dolore è immenso e affidiamo a Dio le preghiere per tutte le vittime, i feriti, gli sfollati e i soccorritori”.
Un pensiero anche per coloro dei quali sono stati celebrati i funerali in forma privata. “Siamo vicini a tutti voi e chiediamo al Signore di renderci consapevoli delle nostre responsabilità. Chiediamo a lui di accogliere le anime delle vittime e per la nostra Genova: saprà rialzarsi con fierezza”.