Genova. “Ogni piccola rendita faziosa, che dovesse intralciare o solo rallentare il recupero e il miglioramento, sarebbe imperdonabile davanti alla nostra coscienza, alla nazione e al mondo. Per immaginare e ricostruire dovremo affrontare inevitabili disagi, ma l’obiettivo che abbiamo davanti ci sostiene”. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi europei, nell’omelia pronunciata al Santuario della Madonna della Guardia in occasione della solennità annuale.
“Non vogliamo che la tragedia del ponte uccida la speranza – ha continuano l’alto prelato – la mette alla prova perché esca più grande. Non vogliamo uscirne induriti, ma più benevoli verso gli altri. Non vogliamo che cresca in noi il demone della paura che oggi invade troppi cuori e nazioni. Non vogliamo vivere nel sospetto verso tutto e tutti, ma fiduciosi”. Tutti appelli che sembrano rivolgersi, neppure troppo indirettamente, al mondo politico, alle polemiche sterili, agli strumentalismi.
“Un popolo che non ha fiducia in sé e negli altri non ha futuro, e la sua città non sarà mai sua, cioé la propria casa. La fiducia ci permette di camminare insieme perché sappiamo di poter contare sugli altri e che gli altri contano su di noi, e ci dà la possibilità di attraversare, come su un ponte sicuro, le incertezze e i vuoti dell’esistenza”, ha concluso Bagnasco.
Oggi, mercoledì 29 agosto è la festa di Nostra Signora della Guardia. Il santuario sul Monte Figogna vive quest’anno la 528esima ricorrenza dell’apparizione di Maria al contadino Benedetto Pareto. La consueta novena che precede la festa si è svolta quest’anno anche in alcune zone della Diocesi di Genova: mosignor Marco Granara, rettore del santuario, ha infatti tenuto sei catechesi in altrettante località della Diocesi, per permettere a chi non può recarsi al santuario, anche in ragione dei disagi di viabilità, di vivere comunque questa solennità.