Intesa firmata

Regolamento anti-kebab a Genova, non solo divieti ma 3 milioni per chi apre attività “Zena Doc”

Stanziati dalla Regione Liguria, bandi pronti dopo l'estate. Ci sono anche 1,5 milioni per i mercati coperti. E l'idea potrebbe essere esportata fuori dal centro storico e dai confini del comune

Via Luccoli in fiore

Genova. Non solo limitazioni a un certo tipo di commercio “etnico” ma anche incentivi a quello che rappresenterà la tradizione locale, nel protocollo d’intesa firmato questa mattina tra Regione Liguria, Comune e Camera di Commercio di Genova per l’individuazione delle zone di particolare valore archeologico, storico, artistico, paesaggistico per l’insediamento di nuove attività.

La cosiddetta delibera anti-kebab del Comune di Genova, che prevede che in gran parte delle strade e piazze turistiche del centro e attorno al sistema dei Rolli non possano aprire negozi come call center, sexy shop, money transfer e locali che vendano carne non italiana, sarà anche il punto di partenza per alcuni bandi in fase di elaborazione da parte della Regione e che saranno pronti dopo l’estate.

“Il bello chiama il bello – dice l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Benvenuti – speriamo vengano a insediarsi attività di qualità”. Già individuate le risorse: 3 milioni di euro per attività commerciali che valorizzino le produzioni artigianali locali, il chilometro zero e la cultura locale, e 1,5 milioni di euro per la riqualificazione dei mercati coperti.

Alla definizione dell’intesa hanno collaborato anche il municipio Centro est e la Sovrintendenza. “Un esempio di sinergia forte – afferma l’assessore comunale al Commercio Paola Bordilli – che potrà essere in futuro esteso anche in altre zone della città”.

Il sindaco di Genova Marco Bucci risponde alle critiche su un regolamento che rischia di escludere molte realtà dal centro storico. “Non è vero – sottolinea – anzi, la delibera è inclusiva ma dà la priorità a un tipo di commercio legato a quello legato alla nostra tradizione, la città è grande e chi vorrà aprire un certo altro tipo di negozio potrà farlo, magari si tratterà di spostarsi di 200 metri”.

Il Comune di Genova è il primo in Liguria ad attuare questo tipo di iniziativa e altre località si sono già rivolte alla Regione per poter rientrare nel raggio d’azione. “Questa misura rappresenta la voglia di risveglio che riguarda tutta la città – dice il presidente della Camera di Commercio di Genova Paolo Odone – e favorisce anche la crescita del turismo, che potrà diventare sempre più un traino per lo sviluppo economico”.

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